ALLA LUNA
O graziosa luna, io mi rammento che, or volge l'anno, sovra questo colle io venia pien d'angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su quella selva siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci il tuo volto apparia, che travagliosa era mia vita: ed č ne cangia stile, o mia diletta luna. E pur mi giova la ricordanza, e il noverar l'etate del mio dolore. Oh come grato occorre nel tempo giovanil, quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso, il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l'affanno duri! |
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L'idillio, del 1819, č costruito su un ideale dialogo tra il poeta e la Luna, quasi egli cercasse di stabilire un rapporto tra sč e la vastitą dell'universo. Il paesaggio notturno luminoso e l'immagine della Luna, serena e misteriosa interlocutrice del poeta, sono temi ricorrenti nella poesia di Leopardi e a lui perticolarmente cari. Qui, al tema del dolore che la vita reca con sč, si accompagna quello del ricordo, che č dolce anche quando il presente sia triste e quando rievochi un triste passato. Questo tema, molto importane negli idilli pił maturi (Le ricordanze, A Silvia) e fonte feconda di suggestioni poetiche, sarą motivato concettualmente dal fatto che la memoria č l'unica facoltą che possa resuscitare il passato e impedire che esso muoia dimenticato per sempre. Essa sola si oppone alla forza distruttrice del tempo e dą vita alla storia della nostra anima. da LA LETTERATURA E LE IDEE Cioffi, De Tassis, Gavazzi, Zanette, 1989 Bruno Mondadori Editore |
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