analisi dell'opera :trasformazione forme-spiriti

di Giacomo Balla, 1918.

immagine di riferimento

Giacomo Balla : trasformazione forme - spiriti, 1918

Se l'automobile da corsa appare, nel primo manifesto del Futurismo, come il simbolo della velocità e della modernità, in un manifesto elaborato nel 1929, che caratterizza il "secondo Futurismo", un'altra macchina è al centro di una tematica nuova: l'aerolplano. Un nuovo tipo di prospettiva, una prospettiva non più statica, ma in movimento, ribalta le comuni conoscenze: se si osserva infatti, un paesaggio da un aereo in volo, esso appare come una serie di "frammenti panoramici" che sono uno la continuazione dell'altro.

Gerardo Dottori: a 300 Km sulla città, 1934.

Già Balla nel 1918 aveva espresso in Trasformazione forme - spiriti il movimento con linee luminose, lanciate nello spazio, che si prolungano all'infinito con un respiro cosmico. A distanza di anni, nel 1934, Dottori ritrae un paesaggio secondo le regole dell'aeropittura: il paesaggio appare appiattito, le case ribaltate secondo l'ottica della visione dall'alto.

L'analisi

La prima operazione è stata quella di individuare il punto di fuga (L.O.), i punti a terra (L.T.) dell'immagine prospettica, e di conseguena l'altezza dell'osservatore.

Successivamente è stata rielaborata l'immagine cercando di individuare quei solidi che, secondo il mio punto di vista potevano diventare uno spazio architettonico.

Lo spazio proposto è un MUSEO, in cui la piramide rappresenta lo spazio direzionale (uffici ed altri servizi), la galleria è lo spazio espositivo vero e proprio. Su di essa appoggia la grande piazza a forma triangolare che potrebbe essere utilizzata come uno spazio espositivo all'aperto.

 

Dopo aver individuato i solidi che potevano divenire uno spazio architettonico, è stato tracciato da ciascun punto della figura la verticale, e su questa sono stati individuati i punti a terra di ogni singolo vertice. Unendo infine, le proiezioni dei punti a terra , e di quelli posti sulla linea di terra, con il "piede" e la "testa" dell'osservatore, si è ottenuto la misura di ogni singolo solido.

proiezioni prospettiche finali di ogni singolo elemento che costituisce lo "spazio architettonico"

Successivamente lo "spazio architettonico" è stato ridisegnato tramite Autocad, ottenendo quanto segue:

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