SVILUPPO DEL PROGETTO
Ho scelto
"ESPANSIONE SFERICA DELLA LUCE - centrifuga
n. 2" - Gino Severini - 1914
Olio su Tela - cm. 50 x 62,5 - Coll. R. Junker
Questo e' il quadro che mi ha colpito
maggiormente e che rappresenta chiaramente il momento artistico di un futurismo
ormai affermato - L'arte di Gino Severini, a contatto con i cubisti francesi
fin dal 1906, e' tutta una contraddizione con tutto cio' che di oscuro
ed istintuale esisteva nel futurismo - Le sue immagini risentono prima
del gusto cubista, poi del ritorno classicista, che fu all'offensiva dopo
il 1920, tanto che Severini fu uno dei protagonisti del ritorno
all'ordine, col suo libro DAL CUBISMO AL CLASSICISMO.
Severini ha detto chiaramente della sua azione mediatrice:
" Il metodo dei Cubisti consisteva nell'afferrare l'oggetto girandogli
intorno; i Futuristi pretendevano di entrare dentro l'oggetto. A mio parere,
i due punti di vista possono conciliarsi in una conoscenza poetica del
mondo. Ma, per il fatto stesso di fare appello alle profondita' creatrici
del pittore svegliando in lui forze nascoste, intuitive e vivificanti,
le teorie futuriste, meglio dei principi cubisti, hanno aperto orizzonti
inesplorati ed illimitati ... "
Ecco la mia interpretazione del quadro di Severini.
Mi sono trovato, cosi', a ragionare su un insieme di strutture, " architettoniche ".
In maniera piu' precisa, penso questo quadro, come l'istantanea delle sensazioni del pittore, che si trova a " volare su un mondo tridimensionale ", che gli comunica un qualcosa di molto forte; ho cercato di estrapolare dalla tela di Severini quest'atmosfera interpretandola ed utilizzandola come punto di arrivo di un progetto architettonico, conclusione di una ricerca spaziale, e di sensazione.
Possiamo ora a capire in che maniera sono state da me interpretate queste forme, e secondo quale ricostruzione prospettica sono giunto al passaggio successivo ...
Con queste linee e questi colori ho voluto dare importanza a delle aree ben precise nel quadro.
Pensando all'olio, come al risultato di una fotografia scattata ad un ambiente tridimensionale, ho differenziato 4 gruppi di facce e linee. Utilizzando questi diversi colori, ho compiuto un atto estremamente personale.
Portando avanti un ragionamento importante per il raggiungimento della comprensione di un " mondo " al di la'del quadro, rappresentato bidimensionalmente dall'opera, ho delimitato ed evidenziato delle facce o dei solidi, cercando di ricreare uno spazio reale.