IDENTITA' NEL GRUPPO |
Ho
associato istintivamente a questo quadro di Matisse l'dea di identita'
soggettive annullate per dare vita ad un'unica identita' di gruppo.
E' inevitabile nella vita
di ciascuno di noi il trovarsi a far parte di un gruppo, il dover interagire
con gli altri.
La scuola,l'universita',
le varie compagnie di amici e in seguito il luogo di lavoro mettono
la nostra personalita' a confronto con quelle altrui con il derivare di
possibili scontri e incompatibilita'.
L'insofferenza al sottostare
a regole comuni e al dover convivere con persone di cui non si ha per cosi'
dire "un'alta opinione" e' una condizione in cui ammetto di essermi trovata
nell'arco della mia vita e non escludo di dovermici trovare anche in futuro.
Penso che non ci sia niente
di piu' sbagliato del voler cercare in modo ipocrita di stabilire per forza
un contatto anche con coloro che sono chiaramente incompatibili con noi
solo per dare di se stessi un'apparenza di persone socievoli e capaci di
fare parte del gruppo sia che questo acccada a scuola, nel mondo del lavoro
o con gli amici. Trovo invece che una delle esperienze piu' preziose sia
l'ntesa che nasce spontanea tra le persone per una sorta di somiglianza
spirituale che le unisce ma che non cancella le singole identita' per fare
spazio a un'identita' "del branco" che non arricchisce e che non da modo
di pensare con la propria testa.
L'identita' di gruppo
deve nascere dal confronto, da esperienze fatte insieme, da obiettivi o
da sogni in comune che si cerca di realizzare con l'aiuto reciproco e dal
rispetto in ogni caso delle idee altrui.... Questa e' in fondo l'idea che
ho di persone legate da vera amicizia ed e' cio' che spero di trovare
nel gruppo di cui faccio parte ora.