
VESPA 1946
...Quando fu presentata al pubblico, la Vespa ottenne immediatamente un successo travolgente. La sua solidità, facilità di guida
e soprattutto la carrozzeria che permetteva di andare in giro anche col vestito buono, senza rischio di schizzi, di macchie di
grasso o di olio, furono le virtù che gli italiani prima, e tutto il mondo poi, apprezzarono di più. Per chi considerava
l'automobile solo un miraggio impossibile a materializzarsi , le caratteristiche di abitabilità offerte dalla vespa furono una realtà
poi nemmeno troppo lontana dagli, allora, sobri desideri della maggioranza degli italiani.
da "Moto" di B. De Prato edito da Sperlig & Kupfer


LAMBRETTA 1947
...Altre case si buttarono nella mischia tentando di contendere alla Piaggio la posizione di predominio. L'unica che si sia
avvicinata alla casa di Pontedera, senza peraltro insidiarne veramente il predominio fu L'Innocenti. La Lambretta originale
era una copia, riveduta e migliorata esteticamente, dei veicoli in dotazione ai parà americani. Risultava quindi
essere meno protettiva nei confronti delle intemperie, anche se aveva un'aria svelta e simpatica. Rispetto allo scooter
Piaggio, la Lambretta era dotata di una meccanica meno raffinata e anche meno resistente: dove la Piaggio usava
ingranaggi elicoidali la Innocenti usava la catena.
da "Moto" di B. De Prato edito da Sperlig & Kupfer


LAVERDA 1962
La Laverda ha presentato lo scooter 50 al Salone del Ciclo e Motociclo del 1959 ed è prodotto fino al 1965.
Nel 1964 ne è stata fatta anche una versione di 60 cc. Lo "scooterino" Laverda 50 aveva le seguenti caratteristiche:
potenza CV 1,5 a 6000 giri; carrozzeria a scocca portante in lamiera stampata; peso Kg 50 e costo, nel 1950, di 88 mila
lire.
da "Motociclismo" del luglio 1991


AUTOGLIDER 1922
Lo scooter (dal verbo inglese "to scoot" cioè sgattaiolare, guizzar via) è nato praticamente assieme alla
motocicletta vera e propria, per creare un mezzo meno potente e veloce ma più pratico, leggero, "sgusciante".
I primi tentativi riconosciuti risalgono al 1902-1903; a questo periodo appartiene l'Autoglider, marchio che può
tradursi come "L'Autoscivolatore" o anche, con riferimento aeronautico, "L'Autoaliante", costruito dal 1919 al 1922
dalla ditta Townsend di Birmingham. L'Autoglider costava 55 ghinee e toccava i 60 Km\h.
da "Motociclismo" del luglio 1991


OVUNQUE 1951
Lo scooter di maggiore successo della MV Agusta è quello essenziale ed economico presentato nel 1951 e rimasto
in produzione fino al 1954 denominato "Ovunque". La struttura semplificata presentava un telaio dotato di un grosso tubo centrale
portante. La potenza erogata dal propulsore era di 5 CV a 4800 giri al minuto e consentiva al mezzo di raggiungere gli 80
Km\h.
da "Motosprint" del 22/28 maggio 1991


FORMICHINO 1954
La Rumi si interessò anche agli scooter, con modelli molto validi tecnicamente ed esteticamente.
Il Formichino apparso nel 1954, aveva ruote da 8" e un interessantissima monoscocca pressofusa in lega leggera.
Toccava i 75 km\h (con motore tipo turismo) e costava 138 mila lire (circa 1 milione e 850 mila lire di oggi).
da "Motociclismo" del febbraio 1990


LO SCOIATTOLO 1951
Lo Scoiattolo apparso nel 1951 aveva carrozzeria monoscocca, ruote da 14" e cambio prima a tre e poi a quattro marce.
Il motore tipo turismo forniva 6 CV; velocità 80 Km\h. Costava 198 mila lire e 218 mila lire (circa 3 milioni e 100 mila lire di oggi)
nella versione con avviamento elettrico.
da "Motociclismo" del febbraio 1990


VESPA 1952
Davanti alla "Vespa 125" del 1952 la memoria e i ricordi corrono verso l'immagine di un modello simile, reso celeberrimo
dal film "Vacanze romane". Gregory Peck e Audrey Hepburn, durante le riprese del film, contribuirono a diffondere il mito
della "Vespa". Comunque si è di fronte ad un modello di assoluto valore storico-culturale. Infatti il modello preso in
considerazione appartiene alla prima generazione di scooter realizzati dalla Piaggio.
Proprio sull'onda del successo che esso ottenne, molte altre aziende intrapresero la costruzione di scooter,
senza riuscire, però, ad eguagliare la fama e la popolarità della Vespa. Inoltre, negli anni della rinascita economica,
della ricostruzione postbellica e della motorizzazione, questa Vespa assunse un ruolo fondamentale per la motorizzazione
del nostro paese.
da "Tuttomoto" del marzo 1991


VESPA 1954
La Vespa 150 GS venne presentata al Motosalone milanese del novembre 1954 e rappresentò una "rottura"
per il mondo dello scooter, costituito fino ad allora da mezzi utilitari dalle prestazioni limitate. La sua velocità
massima, 100 Km\h, la poneva infatti sul piano delle migliori motoleggere tradizionali del tempo. Poche modifiche alla
linea ormai classica, scudo più sfuggente, sacche posteriore ingrandite, ruote da 10", manubrio carenato col faro incorporato,
sellone lungo, le avevano conferito un aspetto decisamente moderno. Questo scooter era caratterizzato da una potenza di
8 CV a 7500 giri, da un peso di 100 Kg e da un colore grigio argento metallizzato.
da "Motociclismo" dell'ottobre del 1991


SOCOVEL 1941
La trazione elettrica, relativamente ai tempi, è stata molto diffusa agli albori della motorizzazione, e anzi per parecchio tempo ha conteso
il predominio ai motori termici, sia a benzina (e simili) che a vapore.
Per quanto riguarda lo specifico settore motociclistico, il primo tentativo commercialmente riuscito è quello della
belga Socovel, risalente al 1941. Come si vede dalla foto, aveva un telaio a doppia culla in tubi, forcellone a parallelogramma
e ruote con un diametro esterno di 46 cm. La velocità era di 25 Km\h e l'autonomia di circa 50 Km.
da " Motociclismo" del gennaio 1991


VESPA 1963
Se per Vespa prima serie si intende il primo modello di Vespa 50, subito soprannominato "vespina" dobbiamo risalire
al 1963 anno in cui il popolarissimo scooter è stato proposto nella cilindrata minima. La potenza del motore era di
1,45 CV a 4500 giri, ed il suo peso era di 66 Kg.
