I motivi per cui ho indirizzato la mia tesi di laurea in questo senso sono stati dettati da esigenze di carattere strettamente
pratico.
Chi come me ha disegnato a macchina sin dal primo esame alluniversità si è sicuramente reso conto della difficoltà di
contestualizzare i progetti elaborando un ambito naturale adeguato. Sia che fossero stilizzazioni, sia che fossero digitalizzazioni
di immagini realistiche, gli alberi erano sempre inadeguati e soprattutto ingestibili a livello tridimensionale. Solo ultimamente
sono stati elaborati dei software che permettono lo sviluppo di piante e ricercando tra questi programmi e ne ho trovati due
particolarmente interessanti.
Il primo, scaricato da internet come shareware , è Fractree.
Si basa sullo sviluppo frattale di una retta e un angolo e permette la creazione di disegni bidimensionali con un buon impatto
visivo. Le grosse mancanze del programma sono sostanzialmente due. La prima è che esso genera disegni impossibili da
utilizzare nei normali ambiti di progettazione architettonica, e soprattutto questi stessi disegni sono bidimensionali e composti
da elementi monodimensionali e quindi non renderizzabili. È stato comunque interessante da utilizzare per comprendere gli
sviluppi di una forma frattale.
Il secondo, più professionale e complesso, è Albero v1.0 di Giuseppe Ligorio.
Questultimo è un applicativo di 3dStudio e funziona anchesso su dinamiche frattali, elaborando però rappresentazioni
tridimensionali, che è possibile renderizzare immediatamente.
Ciò che è meno convincente è limpossibilità di gestire lo sviluppo dellalbero in quanto oltre alle dimensioni di tronco e rami,
angoli vari e rapporti esiste una sorta di codice randomico che se pur impostato dallutente darà risultati impossibili da
prevedere. Laltro aspetto poco convincente consiste nella mancanza delleccezione di sviluppo della forma nella catena
frattale che dà origine a forme sempre identiche se pensate a livello bidimensionale.