Appunti dal quotidiano

 

"...Ci sono molte staccionate rotte, segnate dalle solite orrende plastiche rosse e bianche. I prati sono un pò trascurati e, dietro a museo di Storia Naturale, sul viale polveroso spiccano brutte sculture moderne. Vengono chiamate familiarmente "Vermoni" ma si tratta di un' interpretazione moderna del Mito di Arianna e il Minotauro. I bambini sembrano gradire i "Vermoni" perchè ci si possono agevolmente arrampicare. Se l' estetica non è appagata. almeno questi marmi si rendono utili...

...Purtroppo di sera...qui si incontra di tutto ed è molto pericoloso: slavi e marocchini fanno i loro traffici. Poi di notte gli extracomunitari che scavalcano le cancellate (molto basse verso via Palestro) e vengono qui a dormire...

...si assiste allo squallido spettacolo di gabbie fatiscenti popolate da pigri gatti randagi e molto probabilmente da topi (i quali popolano sicuramente i laghetti e per farli fuori si sono sterminati dei poveri pesci)...

...Il percorso acquatico che fu popolato di cigni e anatre esotiche finisce in una grande pozzanghera melmosa su cui galleggiano bottiglie di plastica e altre porcherie. Infatti questa dell' ex zoo è la zona meno frequentata dai bambini, che preferiscono assieparsi attorno alla fontana o nella zona della giostra e delle macchine dell' autoscontro..."

                                                                                         Sandra Artom da "Il Giornale" del 25/10/1995

 

 

"...In realtà questi storici giardini, teatro dell' infanzia di molti milanesi, di problemi ne hanno non pochi. Senza dubbio il più evidente è la quasi totale carenza di giochi per bambini. Nella vasta area dei giardini di via Palestro esistono solo due altalene, una giostra, uno scivolo e un autoscontro. Davvero poco per, considerato il bacino di utenza del parco. Può sembrare un' assurdità, ma ogni bambino per non far morire di invidia un suo coetaneo deve sostare su ogni gioco non più di cinque minuti...

...Un' altra signora si lamenta dell' assenza di recinzioni che separi la zona giochi da quella dei cani..."

                                                                                              Sabina Loi da "Il Giornale" del 20/11/1997

 

 

"...Mi piacerebbe mettere in piedi un grande laboratorio per questi cittadini piccoli, dove possano inventare, stimolare la loro fantasia, imparare tecniche per esprimersi, in equilibrio fra lavoro e gioco. Lo spazio c'è, l' ho individuato: l' ex giardino zoologico, che ha anche il vantaggio di essere vicino al Planetario e al Museo di storia naturale. Anzi, si potrebbe conservare la gabbia del leone, tanto per farci entrare un bambino alla volta, in modo che capisca cosa vuol dire essere chiuso in gabbia."

                                                                       Giuliana Borgese da "Il Corriere della Sera" del 13/12/1990

 

 

"Traffico caotico e mancanza di arredo urbano adeguato caratterizzano quasi tutte le piazze milanesi, che ormai non sono più piazze ma crocevia di smistamento per correnti impazzite di autoveicoli. Quella che un tempo era luogo di incontro, di comunicazione tra cittadini, è ora uno spazio da evitare, o comunque da percorrere frettolosamente...

...alla fine dell' Ottocento piazza Oberdan si chiamava Porta Orientale (diverrà poi piazzale Venezia e, negli anni venti, piazza Oberdan) e brulicava di persone che passeggiavano tranquille tra alberi, aiuole e qualche tram a cavalli...

...Piazza Oberdan dopo le 19 si trasforma in un' area a rischio...dove spaccio di droghe e attività malavitose si impossessano della piazza.Uno dopo l' altro si susseguono interventi che delineano opposte posizioni: da una parte quelli che basterebbe eliminare un pò di bancarelle abusive, mettere un pò di verde e limitare il flusso di traffico, dall' altra quelli invece che pensano ad interventi radicali, come quello dell' architetto Marco Piva, autore di un progetto che prevede l' eliminazione dellla strada che corre sul bastione costeggiante corso Vittorio veneto, veicolando il traffico automobilistico in un tunnel, collegato a parcheggi, ricavando sul bastione attrezzature pubbliche come bar e ristoranti.."

                                                                                         Carlo Paganelli da "Il Giornale" del 09/02/1994

 

 

"...La sala principale, accenna l' architetto Gae Aulenti, al piano terra è un cinema da 190 posti che sarà utilizzato per spettacoli teatrali e concerti di classica e rock. Al primo piano verranno installati 20 computer per ricevere via internet...

...La sala cinematografica verrà utilizzata cinque giorni su sette dalla Cineteca Nazionale, che avrà così trovato una giusta sede...

...Con il via ai lavori dell' ex cinema a luci rosse Giardini, la città ritrova un' altra grande e storica sala..."

                                                                Maurizio Di Gregorio da "Il Corriere della Sera" del 08/04/1998

 

 

"Non ci sarà più la gabbia dell' elefante, in quella del leone verrà ospitato un centro culturale e le piante esotiche hanno lasciato il posto a più mediterranei cespugli...

...Gli amanti dei giardini pubblici da oggi potranno dunque allungare le loro abituali passeggiate in questo ritrovatissimo giardino inglese...

...l' acqua del laghetto è ora a circuito chiuso e sono stati installati alcuni filtri per garantirne la limpidezza e la pulizia. L' acquitrino melmoso e perennemente sporco, insomma, dovrebbe restare soltanto un brutto ricordo..."

                                                                        Elisabetta Soglio da "Il Corriere della Sera" del 01/07/1994

 

 

"Da triste e plumbeo l' ex zoo a parco dei bambini invidiato da tutta l' Italia. I giardini pubblici di via Palestro sono pronti per la grande trasformazione. Un palcoscenico nella gabbia delle tigri, un laboratorio teatrale dentro quella dell' orso, la fontana suonata da una tastiera...

...la costituzione del centro permanente dei laboratori Munari nelle serre di palazzo Dugnani, uno delle sperimentazione educative più all' avanguardia nel mondo...

...la creazione di percorsi di collegamento con la galleria d' Arte moderna e il Pac. Insomma un progetto globale, dedicato ai giochi dei bambini, ma anche alla loro educazione. Alla fine chi entrerà ai giardini pubblici si troverà al centro di una struttura ricchissima che, oltre alle novità previste, comprende l' esistente: il Planetario e il museo di Scienze Naturali..."

                                                                                Maurizio Giannattasio da "Il Giornale" del 13/02/1998

 

 

"...E' il più clamoroso dei fallimenti, di notte fra Planetario, museo di Scienze Naturali, asilo, Palazzo Dugnani, monumenti e laghetti, si aggira una terrificante fauna umana, le inferriate del parco sono un colabrodo tale che persino il Comune  lascia aperta ventiquattr' ore su ventiquattro la porticina di corso Venezia, civico 55...

...Quando c' era lo zoo dentro il parco Venezia c' erano i cani lupo di guardi lasciati liberi di notte, nessuno entrava e funzionava tutto. Oggi solo topi, drogati, gay, barboni, delinquenti...

...Questa cancellata è un vantaggio per gli occupanti notturni che ci restano indisturbati. Soltanto tanta, ma propio tanta, illuminazione e tante pattuglie, possono salvarlo...

...Nel parco Venezia ci sono più persone di notte che di giorno..."

                                                                                            Titta Pasinetti da "Il Giornale" del 24/10/1997

 

 

Torna all'indice