"Calvario di Cristo" Andrea da Firenze
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Nel "Calvario di Cristo" Andrea da Firenze ritrae una città murata dall’ affascinante struttura organica. Sono evidenti da una parte lo sviluppo per gemmazione e dilatazione, tipico di talune forme vegetali, dall’ altra la crescita in altezza degli edifici in rapporto a minori distanze concentriche. Al riguardo si potrebbero formulare due ipotesi non necessariamente contraddittorie: la prima si basa sui caratteri topologici della piazza medievale, la seconda sulla progressione geometrica di processi naturali. |
ADDUZIONI - CODICI GENERATIVI ( IPOTESI TOPOLOGICA )
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Le architetture rappresentate sono state suddivise cromaticamente in tre categorie che svolgono funzioni ben diverse allo interno della composizione: Gli elementi più alti, in blu, deriverebbero direttamente da un impianto basilicale. Gli elementi a torre, in magenta, costituirebbero i fulcri di tutte le trasmutazioni. Infine, gli elementi rosa procederebbero da quelli blu, attraverso due cicli di trasformazione. |
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In questa ipotesi introduttiva, il nucleo primigenio dell’ opera pittorica- architettonica sarebbe costituito da un edificio di culto con pianta basilicale. Se ne scorge la facciata turrita all’ estremità destra della rappresentazione, seminascosta dal blocco degli edifici centrali, apparentemente più alti. |
PROCEDURA
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L’ edificio illustrato ruoterebbe di 90° attorno all’ asse di simmetria della facciata, fino a formare un corpo di fabbrica ad " L " .
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L’ intero blocco ruoterebbe poi intorno all’angolo di sinistra della facciata, coprendo circa 45°.
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A questo punto la basilica, nata attra-verso una copia rotatoria, dimezza la propria lunghezza; si noti inoltre che viene a realizzarsi un’ estroversione della navatella. |
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Infine la torre quadrangolare ruota facendo perno sul torrione cilindrico destro della cattedrale ed aumenta di una volta e mezzo le proprie dimensioni. Ne risulta la torre di ingresso, che conclude le mura esterne. |
VERIFICAZIONE - FALSIFICAZIONE