IL PARADIGMA INDIZIARIO
"Il Paradigma Indiziario è un’ipotesi soggettiva di organizzazione non solo degli elementi / richieste esistenti, ma soprattutto di quelli a venire, ancora sconosciuti ed imperscrutabili. È quindi una scommessa, una sfida. ... L’uso che si farà di questo modello per la progettazione è quello classico operato dalla ricerca scientifica: una traccia logica di gestione del flusso dinamico del casuale e del contingente." (C. Soddu, E. Colabella, Op. Cit.). |
"...allora vagò per secoli alla ricerca di un perdono, ad inventare le forme dove il tempo giustificasse la sua esistenza; vagò tra l’ orizzontale ed il verticale, concepì l’ opulenza ed il gotico, cercò di trovare un equilibrio che risultò sempre instabile, dipinse il giudizio, musicò la natura e tentò di raggiungere le stelle; una cosa non fece mai, dopo aver inventato l’ amore, non tentò nessuna modificazione nei secoli. Forse ebbe timore solo a pensarci." ( A. Carnemolla – " Il tempo, la copula, lo specchio, 1980 ) |
LA MATRICE DIACRONICA "INSULA"
Già nei precedenti lavori, era emersa una certa vena nostalgica che permetteva il riaffiorare discreto della storia, non come effettiva attualizzazione attraverso forme architettoniche postmoderne, quanto piuttosto come traccia, riapparizione fantasmale e fugace del passato .Il tentativo era spesso quello di decostruire, insieme agli spazi, anche i tempi , fino a configurare una sorta di cronologia circolare o ellittica, in cui la bellezza fosse interpretabile come un inatteso, sorprendente ritorno, non dell’ identico, ma del simile, del familiare.Veicolo di questa ardita sperimentazione è stato spesso una lettura anamorfica soggettiva della rappresentazione prospettica .Nella storia dell’ arte la prospettiva è in generale considerata un fattore di realismo che serve a restituire la terza dimensione e , in seconda analisi, anche la quarta, l’ elemento temporale. In realtà, essa è soprattutto un artificio la cui natura varia secondo la concezione dell’ opera che si vuole rappresentare.L’ anamorfosi inverte elementi e principi dell’ottica : proietta le forme fuor di se stesse invece di ridurle ai loro limiti visibili, le disgrega perchè si ricompongano in un secondo tempo, quando siano viste da un punto determinato. Il procedimento si afferma storicamente come curiosità tecnica, ma contiene una poetica dell’ astrazione, un meccanismo potente di illusione e una filosofia della realtà artificiosa .La restituzione anamorfica reca infatti con sé l’ idea del tempo: è simile al ricordo in cui un’ immagine sorge all’ improvviso nel confuso vortice delle ombre del passato. |