Le fluorescenti compatte

Con l’impulso dato al rinnovamento tecnologico dalla crisi energetica degli anni ‘70, il settore delle classiche lampade tubolari a fluorescenza si è arricchito di una vasta gamma di modelli compatti, dagli ingombri molto contenuti, equipaggiate con componenti miniaturizzate e integrate: tal tubo di scarica (di piccolo diametro) all’attacco, dallo starter all’alimentatore elettromagnetico o elettronico, fino ai condensatori di rifasamento e antidisturbo. Sono lampade che abbinano ai bassi consumi di elettricità le prerogative delle dimensioni ridotte, della compattezza e della grande versalità d’uso. Le sorgenti a fluorescenza non sono più caratterizzate dallo sviluppo lineare dei tubi di scarica, ma si diversificano in modelli che hanno ingombri paragonabili a quelli delle lampade ad incandescenza e che però offrono prestazioni nettamente superiori, Il risparmio energetico che queste lampade consentono è dato anche dal fatto che sono facilmente sostituibili alle sorgenti ad incandescenza che , al confronto, sono delle vere e proprie dissipatrici di energia, Alcune fluorescenti compatte sono equipaggiate con lo stesso attacco a vite E27/27 delle lampade ad incandescenza più diffuse.

Le compatte offrono pertanto un’alternativa vantaggiosa all’incandescenza. Nei modelli con attacco a vite la temperatura di colore è simile (sebbene si debba tenere presente che questo parametro di valutazione non è del tutto appropriato, trattandosi di sorgente a scarica), mentre la resa dei colori è leggermente inferiore. Durata media, costanza del flusso, efficienza, robustezza, sono indiscutibilmente superiori.

Per quanto attiene alla struttura costruttiva, le compatte sono classificabili in due tipi, secondo il grado di integrazione delle apparecchiature ausiliarie. Fanno parte del primo tipo le compatte che possiedono tutti i dispositivi accessori incorporati alla base, cioè nello zoccolo che contiene in un corpo unico anche l’attacco. Al secondo tipo appartengono quelle che alloggiano nel piede, ancora in prossimità dell’attacco, solo lo starter e che, pertanto, richiedono un alimentatore elettromagnetico esterno.

Una variante alla compatta integrata con attacco a vite è rappresentata dal modello composto di due elementi distinti: la lampada con attacco a innesto, tubo sottile ripiegato a U o a doppio U, da una parte, e dall’altra l’alimentatore, contenuto in un involucro di materiale plastico resistente al calore, che accoglie un portalampada e un attacco a vite E27/27. Il portalampada serve all’alloggiamento della compatta. Esaurita la sorgente, rimane l’alimentatore ancora in efficienza, inserito nell’apparecchio, pronto a ricevere una nuova compatta. L’alimentatore, di tipo tradizionale, è garantito per una durata pari a circa 10 ricambi di lampada.

Alcuni modelli, rientranti nel gruppo a completa integrazione, sono equipaggiati con sistemi elettronici di innesco e di alimentazione. Diminuisce notevolmente in questo caso il perso della lampada.

Si producono anche compatte per funzionamento in corrente continua, adatte per l’illuminazione di emergenza ed impiegabili negli interni dei mezzi di trasporto come autobus, camper, caravan, aerei, yatcht, ecc.

 
     
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