DINAMICA EVOLUTIVA MICROSISTEMA ( pianta + prospetto )

Poichè la nostra esperienza progettuale ha desiderato procedere di pari passo con le due scale da noi prese in esame, anche per quel che concerne l'ambito microsistema urbano, abbiamo inteso delineare una matrice di genesi morfologica, atta alla costituzione di una griglia di tipo formale, definente la specie urbana, garantita nella sua individuale caratterizzazione.
La procedura è pertanto la medesima di quella assunta nella scala singolo edificio, ossia una procedura di generazione degli eventi, i quali sono formalizzati mediante la concomitanza e la disquisizione dei diversi caratteri che fungono da algoritmi morfogenetici appunto.
Abbiamo infatti, a tale scopo, cercato di studiare i possibili e paralleli mutamenti di un sistema in disequilibrio, al variare delle contingenze; per cui abbiamo esposto una analisi dei rapporti che nascono tra gli eventi, attorno al/ai nucleo/i urbani, ed ipotizzato la loro dinamica evolutiva, pur valutandone, come si vedrà successivamente, l'interfaccia dei contaminanti contingenti.
Il sistema è stato dunque introdotto all'interno del contesto, dove, pur preservando i caratteri propri, inerenti la specie urbana di Manhattan, subisce uno sviluppo morfologico.
In seguito abbiamo operato in parallelo sia rispetto all'evoluzione della pianta, sia per quel che concerne il prospetto: l'incremento evolutivo è avvenuto simultaneamente, in relazione a suddette due variabili, unitamente all'edificio singolo ed ai relativi contaminanti, al fine di ottenere gli ulteriori scenari.
La matrice così determinata, racconta la dinamica in progress del microsistema urbano, contestualmente a quella dell'evento architettonico, precisando dei codici di svolgimento, i quali dovranno essere verificati e dovranno rapportarsi agli obiettivi, alle due scale analizzate.
Il percorso logico-compositivo ha ponderato la genesi e la trasformazione formale di Manhattan mediante algoritmi morfogenetici, traccianti in modo considerabile, un suggerimento della possibile crescita delle forme, il 'come' del loro processo di sviluppo e svolgimento per assumere una nuova complessità, tramite una schematizzazione matriciale delle attinenti sequenze logiche.
Abbiamo così composto il paradigma organizzativo della nostra logica progettuale, soggettiva, anche sul piano della scala microsistema, scindendo e differenziando le piante ed i prospetti, concretizzando il nostro strumento di controllo della crescita urbana, mirante ad indirizzare sui potenziali mutamenti futuri.
"Il paradigma indiziario è un'ipotesi soggettiva di organizzazione non solo degli elementi/richieste esistenti, ma soprattutto di quelli a venire, ancora sconosciuti ed imperscrutabili. E' quindi una scommessa, una sfida.
Come per tutte le scommesse, per ogni sfida che lanciamo, l'obiettivo è quello di vincere. In questo caso quello di riuscire con la nostra ipotesi organizzativa, con il nostro paradigma indiziario, a cogliere ed indirizzare gli sviluppi possibili, di trovarci preparati ad ogni evento futuro, ad ogni aumento improvviso di complessità".35
In altre parole, tale approccio è quello che individua la struttura della logica compositiva, inerente la struttura urbana e che ne palesa i tratti di crescita e trasformazione stessi, raccontando l'itinerario adottato.

L'algoritmo morfogenetico è individuato come sotto indicato:

a. Prospetto
Primitiva generativa
Primitiva successiva
Dimensione (lunghezza)
Dimensione (altezza)
Rapporto (lungh/alt)
Baricentro
Effetto gravità
Forza di coesione
Connettività/Contaminanti
Skyline
Eccezioni
Percentuale obiettivi di base
Percentuale obiettivi soggettivi
 

b. Pianta
Nucleo generativo
Nucleo successivo
Dimensione (1, 5, 10, 20...)
Coesione
Numero masse di attrazione
Coesione masse di attrazione
Simmetria
Regolarità/Modularità
Direttrici di sviluppo
Vincoli
Eccezioni
Socialità ( 0-3 )
Poli attrattivi
Viabilità ( 0-3 )
Distribuzione funzioni
Percentuale obiettivi di base
Percentuale obiettivi soggettivi