New York non è una città: è una delle più
compiute realizzazioni dell'immaginario. Città in progress, dove
si costruisce, si abbatte, si ricostruisce... E' l'aggiornamento costante
dell' idea di modernità, anzi di futuro...
E questo futuro in terra ha un cuore, Manhattan. Manhattan, che
in ogni stagione, comunque vi si arrivi e sotto ogni punto di vista, è
cielo, colore, luce. E' verticalità. Perchè New York è
una città verticale...
G.LUNATI , New York .
INTRODUZIONE
Il nostro non vuol essere un progetto definito, predeterminato, non
flessibile, anticipatore delle trasformazioni e dei complessi sistemi di
aggregazione e di sviluppo dello scenario metropolitano di Manhattan.
"Non una filosofia della progettazione ma solo riflessioni su
tracce di percorso. Uno inseguire i propri immaginari, che si sviluppano
con la casualità e l'imprevedibilità del pensiero soggettivo."1
Abbiamo conseguito un esplicito riferimento ad un approccio logico,
che mettesse in evidenza un paradigma interpretativo, al fine di simulare
il divenire imprevedibile ed impensabile dei continui ed infiniti mutamenti
in atto e di riconoscerne la complessità. Tale approccio è
in diretta connessione con la nostra soggettività, il nostro modus
operandi, e quindi propone la rappresentazione del nostro obiettivo, il
quale protende ad essere quello di analizzare dal punto di vista morfogenetico
lo sviluppo dinamico della realtà del luogo, ossia di Manhattan,
per pervenire ad immaginari urbani che partano da input catalizzatori e
giungano alla simulazione dei possibili scenari metropolitani.
"Un approccio scientifico alla realtà che ci circonda
ed alla sua storia, che utilizza rappresentazioni matematiche della dinamica
morfogenetica, analizzando la successione delle forme a prescindere dalle
cause che hanno generato tali trasformazioni."2
La nostra ricerca sperimentale ha tenuto costantemente come riferimento
guida, come traccia, rotaia di percorso empirico, di riflessione, come
metodologia, i sistemi concettuali di simulazione dell'architettura messi
a punto dal professor Soddu e dall'architetto Colabella, al fine di giungere
a possibili progetti di specie paralleli, coevi, infiniti e di carattere
aleatorio, ma controllabili tutti all'interno di un'unica e comune riconoscibilità,
di un medesimo e generale DNA, reperibile nel contesto del luogo oggetto
ed occasione progettuale, da noi preso in considerazione, e di una identità
in progress del sistema ambientale.