CAPITOLO VI
VERIFICA PROGETTUALE
6.1-Presentazione
Con questa ipotesi progettuale abbiamo voluto dare un esempio, tra gli infiniti possibili, di come si potrebbe configurare l'area di Rezzato, applicando alcune matrici formali da noi scelte.
Nella ricostruzione dell'area di Rezzato abbiamo inserito tutta una serie di edifici progettati secondo le logiche progettuali precedentemente esposte.
Presentiamo ora la nostra ipotesi di "progetto di specie".
6.2. Il progetto
Il progetto è suddiviso in tre aree. All'interno di queste abbiamo identificato due percorsi coincidenti, disposti, lungo l'asse di percorrenza: uno di andata e uno di ritorno.
La chiave per la lettura del nostro progetto è racchiusa nelle viste prospettiche poste su questi due percorsi.
Dal punto di vista compositivo, il progetto prevede : l'inserimento di edifici, di elementi di arredo urbano e lo studio dell'orditura della pavimentazione.
Gli edifici presenti nel progetto si sono conformati attraverso un sofisticato processo creativo che é partito dal nostro immaginario di riferimento e ha preso poi forma attraverso le logiche.
Nell'area antistante la Villa sono stati inseriti edifici ( vedi edificio "A" ,"B" e " F " )la cui caratteristica è quella di avere il corpo di fabbrica indipendente dal sistema di copertura; questo sistema ci ha permesso di rispettare sia le esigenze strutturali, sia di formalizzare le logiche progettuali da noi adottate.
Nell'area intermedia sono stati progettati quattro edifici.
Per gli edifici " C " e " D " sono stati studiati dei prospetti che, attraverso la vista impostata sul percorso di ritorno( vista n. 5), formalizzano la logica della "convergenza delle linee prospettiche su due punti "; a tal proposito sono stati utilizzati degli elementi in tubolare metallico.
Per l'edificio " E " sono state utilizzate delle strutture reticolari "omotetiche " che rispettano sia le esigenze da un punto di vista strutturale che di formalizzazione delle logiche progettuali già analizzate in precedenza.
L'orditura della pavimentazione è stata studiata con l'obiettivo di ottenere particolari restituzioni prospettiche lungo il percorso.
Formalizzando la Logica della " restituzione prospettica dell'immagine anamorfica", la sua geometria, nelle diverse aree, assume configurazioni differenti: nell'area antistante la Villa le linee di costruzione convergono verso un unico punto ed il percorso centrale viene percepito come continuo, (ma in realtà prima diverge) e, nell'area seguente, poi converge. Nell'area adiacente la scala l'obiettivo era di annullare l'effetto di convergenza delle linee prospettiche; a tal proposito lo studio dell'orditura della pavimentazione è stato controllato attraverso la vista prospettica in modo tale da ottenere un restituzione prospettica a scacchiera. Ulteriore elemento di verifica per la formalizzazione delle logiche è stato l'inserimento di elementi di arredo urbano quali pensiline, lungo la parte terminale del percorso, e " sculture tecnologiche"poste davanti alla Villa.