Tesi: Struttura Mobile dell'emergenza Sanitaria
OCCASIONE DEL PROGETTO

VERSO UNA DEFINIZIONE DI EMERGENZA SANITARIA

Il progresso economico ed industriale che ha interessato l'Italia nel corso degli ultimi 40 anni, ha comportato un contestuale mutamento delle esigenze sociali, riverberatosi anche nella domanda di prestazioni a tutela della salute, modificando radicalmente il rapporto tra il cittadino e la medicina, sia a livello ospedaliero sia extraospedaliero. Le strutture sanitarie si sono moltiplicate a fronte dell'accresciuta richiesta e, nello stesso tempo, si è ridotto il tempo che l'utente è disposto ad attendere per vedere affrontato, se non risolto, il proprio problema di salute e tale atteggiamento è particolarmente accentuato quando la situazione che riguarda lo stato fisico dell'individuo assume i connotati dell'emergenza.

Ma cosa si intende con il termine "emergenza"?

Nei paesi anglosassoni (Cfr. J.W.R.Anderson ed al. "Early emergency care study: the potential and benefit of advanced prehospital care" in "British Medical Journal", vol.294 del gennaio 1987) il termine di "emergenza" è distinto da quello di "urgenza", essendo il primo inteso come sinonimo di calamità, ossia come situazione che coinvolge acutamente una moltitudine di persone e che, proprio in virtù della sua portata, richiede provvedimenti eccezionali; il termine "urgenza" indica invece il processo evolutivo di una malattia (R.Zocaro et al. "Dati statistici sull’emergenza Sanitaria nella provincia di Chieti" in Minerva Anestesiologica" vol.57 del 10/’91).

Secondo Paladino (G.Paladino "Progetto di un moderno ed efficiente servizio di Emergenza ed Urgenza medica estesa a tutto il territorio nazionale". Relazione di apertura del congresso tenutosi a Capri il 07/08/1989), tale distinzione è inutilmente capziosa ed accademica e può compiutamente parlarsi di condizioni di "emergenza - urgenza" in "qualunque situazione non prevedibile o in presenza di un qualunque quadro patologico che intacchi le funzioni vitali dell'organismo, rischiando in tempi rapidissimi l'irreversibilità o l'invalidità permanente, comprendendo, questo concetto, quadri morbosi eterogenei, in cui l'evoluzione più o meno rapida verso l'exitus è il tempo - dipendente e per i quali è indispensabile il trattamento nella struttura ospedaliera".

Mengozzi (Cfr. U.Mengozzi, "Il soccorso in Italia. Analisi ed evoluzione del sistema delle urgenze sanitarie". Maggioli Editore, Rimini, 1989) mette in evidenza invece come la tempestività del primo soccorso è utile soprattutto nel caso di accidenti cardio - vascolari acuti e nelle patologie conseguenti a traumi ed avvelenamenti, che rappresentano una percentuale considerevole delle cause di intervento. Lo stesso autore sostiene altresì che per fare debitamente fronte a tali episodi, è necessario, da un lato, disporre di un sistema di emergenza territoriale a rapida risposta con ambulanze attrezzate e medici e paramedici specificamente addestrati e, dall'altro, ridurre i tempi tecnici necessari al reperimento di idonea struttura sanitaria disponibile ad accogliere il paziente.

Non è fuori luogo affermare che in Italia esiste in misura solo limitata un complesso di cognizioni, tradizioni, procedimenti tecnici e norme comportamentali diffusi che caratterizzino una moderna interpretazione dell'urgenza sanitaria. Manca infatti la consapevolezza del fatto che la capacità di operare un soccorso tempestivo ed adeguato per pazienti in pericolo di vita è frutto di un'opera multidisciplinare, volta a sviluppare una cultura professionale riguardante gli aspetti organizzativi, di programmazione delle risorse e di controllo dei risultati dell'attività di gestione dell'emergenza.