L’EVENTO INTERFACCIA
L’evento interfaccia, nei sistemi urbani rappresentato dal recinto, è qui inteso come linea di demarcazione fra due realtà differenti.
Per potersi rapportare con due “mondi” differenti la struttura compositiva dell’evento deve essere il risultato di un processo di contaminazione.
Nell’edilizia rustica la libertà degli spazi, la logica degli elementi costruttivi, la soppressione del superfluo, connessa alla più stretta economia,
la funzionalità infine del solo necessario, danno alle costruzioni legate solitamente alla stessa natura del paesaggio, il senso della semplicità primordiale, il carattere dell’aderenza totale della vita degli abitanti.
John Ruskin sull’arte minore italiana così scriveva: “ non ridicole facciate, non insensati travi nodosi, ma archi ben proporzionati o colonne scolpite con gusto. Mentre non ha nulla di inadatto all’umiltà dei suoi abitatori, vi è nell’aria una dignità generale.”
L’architettura rustica bergamasca, caratterizzata da muri di pietre reperibili in loco abbinati a sobri ingressi ad arco anch’essi in pietra, rispecchia in modo esemplare un’interfaccia natura – costruito.