La zona denominata "Nodo A" è identificata con
l'incrocio tra Via Melchiorre Gioia, Viale della Liberazione e
Viale Luigi Strurzo. Questo specifico spazio riveste un ruolo
fondamentale per il nostro progetto, in quanto rappresenta un
nodo che deve trasmettere una forte sensazione visiva di comunicazione.
In altre parole il nodo è il sito, all'interno dell'area
progettuale, che deve non solo attirare l'attenzione della persona
e nel contempo incuriosirla, ma deve anche far intuire al passante
ciò che si sviluppa all'interno dell'area oltre il nodo
stesso. Il manufatto che insisterà in tale sede dovrà
essere considerato una porta d'ingresso e di anticipazione; un
elemento immediatamente identificabile rispetto al resto del contesto
allo scopo di incuriosire il singolo ed invogliarlo ad esplorare
l'interno della zona.
E' luogo comune imbattersi nella presenza di piazze, più
o meno estese, al centro delle quali si erige un monumento che
funge da catalizzatore, preparando lo spettatore alla contemplazione
di un altro elemento, più specificatamente architettonico,
che dominerà a tutti gli effetti la scena. Basti citare
l'area di Largo Cairoli con la statua di Giuseppe Garibaldi, fulcro
visivo per il castello Sforzesco.
Il "Nodo A" deve quindi essere un catalizzatore di sguardi,
deve attirare l'attenzione del passante e prepararlo a qualcosa
che vedrà successivamente: deve essere un monumento del
XXI secolo.
Sarà pertanto necessario anche rifarsi a forme e materiali
che si distacchino in maniera netta dal contesto.