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Nell'approccio soggettivo al contesto ambientale sono
state riconosciute delle unita', (individui/ oggetti/ eventi possibili
identificabili come appartenenti ad una specie), alle quali vengono
attribuite capacita' di autoconservazione ed evoluzione.
La vegetazione dell' Area lavenese è particolarmente rigogliosa ed ha sempre assunto un ruolo di primo piano: rappresenta infatti una rilevante preesistenza con importante funzione di memoria storica (basti pensare al Museo Botanico che ricopre interamente l'Isola Madre). In particolar modo gli alberi presenti sul lungolago, nel parco delle Torrazze, a contorno delle piazze e nell'area denominata Gaggetto, svolgono un'azione di collegamento e unificazione delle varie zone di Laveno. La distribuzione naturale ed irregolare di queste unità albero, crea un rivestimento pressochè omogeneo che contribuisce ad ammorbidire i rilievi, mentre l’utilizzo artificiale in file ordinate, traccia dinamici percorsi di collegamento. Queste due utilizzazioni si contrappongono fondamentalmente
per la differente densità delle unità albero, che evidenzia
l’esistenza di una prima dicotomia Naturale/Artificiale.
La piazza esercita una importante funzione attrattiva offrendo spazi di relazione che Zucher definisce come: "... un parcheggio psicologico entro il paesaggio urbano...". La trama di relazioni che intercorrono tra queste unità rende percettibile la struttura dinamica di Laveno facendone intuire la complessita' e l'originalita', aumentando nel contempo le caratteristiche di riconoscibilita' della città stessa. Le unità piazze interrompono con la loro presenza la regolarità della maglia dell’edificato lavenese modificandone la struttura e creando nuove direzioni di sviluppo. Alla semplice geometria e alle modeste dimensioni delle piazze che riscontriamo nel centro cittadino, nelle quali è facilmente leggibile la struttura regolare, si contrappongono quelle prospicienti il lago, dalle forme sinuose ed irregolari. I diversi dimensionamenti e posizionamenti di queste piazze contribuiscono a creare interessanti scorci prospettici che appagano lo sguardo del visitatore. Attorno a queste unità piazza, punto d'incontro di vie di comunicazione lacustri e terrestri, fin dai tempi dei primi insediamenti Laveno ha fondato la propria vita sociale ricca di scambi commerciali (basti pensare ai suoi celebri mercatini). Oltre alle piazze esistenti, nell'area del Gaggetto situata
al di là della Ferrovia, si trova una vasta zona non organizzata,
una sorta di piazza allo stadio embrionale, cioè dotata solo di
uno degli elementi necessari:
La presenza di importanti edifici religiosi nella città
risale al 1645, anno della costruzione della prima Chiesa di Laveno,
in stile Barocco e intitolata alla Maria Vergine.
Attualmente Laveno ospita due edifici importanti edifici ecclesiastici, disposti singolarmente vicini ed entrambi in prossimità del lago. A differenziarli sono soprattutto, oltre all’epoca di costruzione, le diverse quote di realizzazione. Entrambi sono parzialmente visibili dal lago e strettamente connessi alle architetture circostanti. La loro influenza sul territorio e' evidenziata dalle
modifiche indotte alla maglia urbanistica di Laveno dalla loro presenza.
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