I sogni premonitori di
Gilgamesh
"Gilgamesh si levò
per raccontare il sogno a sua madre, a Ninsun, una dei saggi dei.
(...) Allora Ninsun,
la beneamata, la saggia, disse a Gilgamesh: " Quella stella del cielo che
come meteora scese dal firmamento, che tu cercasti di sollevare ma trovasti
troppo pesante, quando cercasti di spostarla, non si mosse e così
la portasti ai miei piedi: fui io a farla per te, quale pungolo e sprone,
e tu ne fosti attratto come da una donna. Questi è il compagno forte,
colui che reca aiuto all'amico nel momento del bisogno. E' il più
forte delle creature selvatiche, è della sostanza di Anu; è
nato nelle praterie e lo hanno allevato le alture selvagge; quando lo vedrai
sarai lieto, come una donna lo amerai e lui mai ti abbandonerà.
Questo è il significato del sogno".
Gilgamesh disse: "Madre,
un altro sogno ho sognato (...)".
Ninsun rispose: "Quella
scure che vedesti, che così fortemente ti attrasse come l'amore
per una donna, è il compagno che io ti do, ed egli verrà
in tutta la sua forza come uno delle schiere del cielo. E' il compagno
coraggioso che salva l'amico nel bisogno."