Castiglione Olona:
Un pezzetto di
Toscana. |
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Pur
condividendo le acque poco terse e un po' maleodoranti di un fiume castigato
entro canali, murature d'argine, scogliere o pareti di edifici, Castiglione
Olona si distingue dai borghi ex-agricoli - ora industriali - circostanti,
per le testimonianze architettoniche di pregio di cui volle ornarla nel
XV secolo il cardinale Branda Castiglioni.
La
storia del Borgo appare strettamente intrecciata con le vicende della famiglia
milanese che dal locus prese il nome, cioè i Da Castiglione
cui era stata affidata la 'capitania' dei territori intorno al Séprio
già dall'anno mille. |
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Certo
non mancarono in questa conca alluvionale, circondata di colline moreniche,
insediamenti umani antichi e preromani; dell'Insubria romana vi sono pure
testimonianze, così come di una strada che congiungeva Milano con
i passi alpini e Bellinzona, abbandonata intorno all'VIII secolo a favore
di quella che passava ad occidente del fiume Olona, e poi ripresa, col
rifiorire dei traffici su questa sponda, nel XII secolo.
Le
sue sorti, comunque, appaiono confuse con quelle dei territori circonvicini,
in particolare con quelli del Séprio, al cui Comitato sembra appartenesse
fino alla sua distruzione.
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"Nell'Età
dei Comuni, Castiglione entra a pieno titolo nella storia con vicende documentate
che riferiscono del ruolo riconosciuto dei Capitanei de Castellione; delle
lotte legate ad Arialdo ed Erlembaldo, capo della patarìa milanese,
riferimenti abbastanza precisi ad una fortezza di Castiglione assediata
dai milanesi, datano proprio 1071.
Erano
gli anni delle lotte per le investiture e borghi e pievi della valle furono
teatro di scontri e scaramucce e di alterne vicende politiche per almeno
un secolo, quando la presenza di consoli del Séprio garantisce
una certa tranquillità che resiste anche alla discesa di Federico
Barbarossa e all'imposizione di un suo conte tedesco (1161).
Ai
successivi tempi delle lotte tra Como e Milano, i Castiglioni si trovarono
in mezzo al gioco di potere dei Torriani e dei Visconti. Napo Torriani
assalì la rocca nel 1271 e la distrusse dalle fondamenta; Matteo
Visconti salvò i Castiglioni e la loro rocca nel 1295. Alla fine,
spenta la potenza dei comaschi Torriani, i milanesi Visconti assicurarono
la pace e la rocca perse tutta l'importanza milanese che aveva.
La
storia di Castiglione Olona, per quanto di riguardo, non sarebbe risultata
tanto diversa da quella degli altri numerosi piccoli castelli prealpini
del territorio comasco-milanese, se non l'avesse magnificata la presenza
del Cardinale Branda Castiglioni (1350-1443), famosissimo tra le genti
d'Europa, che fece eseguire, a sue spese, opere di grandissima qualità
artistica.
(tratto
da: Castiglione Olona, Invito a conoscere la Coleggiata, Il Battistero
il Museo e la Chiesa di Villa, Comune di Castiglione Olona)
Col
XIV secolo si apre una fase di stabilità e di sviluppo per il paese,
in concomitanza con il consolidarsi del potere politico ed economico della
famiglia Castiglioni.
Infatti,
il Quattrocento è il secolo d'oro per Castiglione Olona che, per
volere di Branda Castiglioni, viene risistemata secondo i canoni urbanistici
rinascimentali ed arricchita di pregevoli opere architettoniche e pittoriche;
cardinale e lettore di diritto canonico a Pavia, legato pontificio, auditore
del Sacro Palazzo, sensibile e colto, volle elevare il feudo familiare
alla sua stessa fama, ornandolo di chiese ed opere degne del suo mecenatismo.
Il
minuscolo villaggio, noto solo per le vicende militari del suo castrum,
si fa Borgo.
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Il
cuore del vecchio Borgo ruota attorno alla Piazza oggi denominata: Piazza
Garibaldi, qui c'è ancora oggi la confluenza
naturale di tutte le vie.
Al
centro della piccola Piazza ci si rende conto che le strutture del vecchio
centro non presentano cambiamenti.
Gli
edifici si sono bene mantenuti in tutto questo tempo, occupando tutti i
giorni gli stessi spazi permettendo di ritrovare l'armonia datata oltre
5 secoli.
Sopra
a tutto si erge il sobrio Palazzo Branda Castiglioni, abitazione del Cardinal
Branda; restaurato negli ultimi anni esso ha le stanze con affreschi del
15°Sec.
Possiamo
vedere la camera del cardinale Branda decorate e affrescate di scuola Lombarda.
Come
altri colti mecenati, religiosi o laici, dell'epoca, anche il Castiglioni
cerca di applicare le teorie urbanistiche rinascimentali al suo Borgo;
frequentazioni e viaggi lo portano a conoscere e ad apprezzare le opere
di Masolino da Panicale, che ha incontrato in Ungheria e nel 1428 lo incarica
di affrescare a Roma la cappella di Santa Caterina nella chiesa di San
Clemente e, poi, anche il suo Battistero a Castiglione Olona: : Paesaggio
Ungherese di Vesprem.
Masolino
mette la sua firma sotto gli affreschi che narrano le storie di san Giovanni
Battista e culminano nel battesimo di Cristo, nel 1435.
Pare
siano state le sue ultime opere, quelle di un pittore che ha raggiunta
la pienezza della sua espressività artistica e che, assieme alla
sua scuola, dà qui il meglio di sé.
Tra
i suoi allievi sono stati riconosciuti Paolo Schiavo e Lorenzo Vecchietta,
che assieme al Maestro affrescarono l'interno della Collegiata.
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Il
Cardinale a lato del suo palazzo, farà ricostruire le dimore dei
suoi familiari che idealmente completano quello spazio prospettico.
Ora,
per rendere quello slargo una vera piazza, secondo i canoni rinascimentali,
non mancava che una vera chiesa: la Chiesa del
Borgo.
In
costruzione nel 1437, chiamata Chiesa di Villa o del Corpo di Cristo, di
tipica pianta centrale: uno spazio cubico, coperto da una cupola emisferica,
col tamburo di derivazione bizantina, secondo i modelli ideati in quegli
anni dal Brunelleschi.
Il
gusto toscano trova squisita espressione nel portale maggiore, dominato
da un tamburo ottagonale sostenuto da piccole lesene che proteggono la
cupola, e nell'eleganza delle lesene scanalate, culminanti in capitelli
a fogliame corinzio.
Queste
costruzioni rivelano la sensibilità e il gusto di un'epoca in cui
si sviluppa il senso prospettico, e l'uso del decoro facciale per definire
le funzioni e i centri di potere.
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Uscendo
da una porta secondaria della Chiesa ci si trova di fronte alla Casa del
Pio Luogo dei Poveri di Cristo antica confraternita d'assistenza per i
poveri del borgo, si deve notare al di sopra del portale un basso rilievo
datato 1400-1500, rappresentante il benefattore Nicolao Castiglioni.
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Continuando
la Via Cardinal Branda si affronta la difficile salita che conduce al Castello,
al bordo di questa vi sono platani secolari, il selciato è in ciotoli
per rendere ancora più suggestiva la salita verso l'attuale Colleggiata,
che domina sull'alto del paese, periferica come tutte le basiliche, nel
sito degli antichi castelli fortificati di famiglia, fatta costruire in
forme gotiche lombarde, con il Battistero distaccato e collegato alla chiesa
dalla casa arcipretale.
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Nella
salita si oltepassa il Palazzo Comunale antica Scolastica voluta dal Cardinale
per istruire i bambini del paese, studiando la grammatica e il canto.
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Castiglione
Olona rimane indissolubilmente legata a questi due personaggi che ne hanno
cambiato il volto lasciando il retaggio inestimabile della loro opera,
che ha reso questo paese del Varesotto noto in tutto il mondo, anche perché,
accanto a queste notevoli testimonianze d'arte e di prestigio, si sono
sviluppati anche altri pregevoli manufatti; gli stessi edifici del vecchio
Borgo, medievali e rinascimentali, offrono esempi di un gusto sobrio ma
di qualità che sa manifestarsi anche nei particolari, come i comignoli
e i balconi, i portali e le finestre.
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Benché
le trasformazioni economiche ed urbanistiche, intervenute ad inizio secolo
in tutti i centri del Varesotto, abbiano interessato anche questo Borgo,
esso ha conservato pressoché intatto il suo nucleo storico e quest'impronta
toscana che lo rende un interessante centro d'arte e di ricerca.
Presso
l'Olona, che scorre ai piedi della Collegiata, era sviluppata un tempo
l'attività molitoria: lo ricordano la toponomastica del luogo -
i Molini- .
E'
probabile che l'agricoltura sia stata per molto tempo l'attività
più importante degli abitanti, assieme alla coltivazione dei gelsi
e dei bachi da seta: un insediamento quindi che manteneva col suo fiume
stretti rapporti di simbiosi, trasformati, dall'avvento dell'industria,
in altri, altrettanto forti anche se distruttivi.
Le
acque dell'Olona hanno raggiunto un degrado tale da rendere problematico
ogni intervento, sia di regolamentazione, sia di recupero; ma l'ambiente,
nel suo complesso, offre ancora molti spunti d'interesse che vale la pena
coltivare anche attraverso l'oculata gestione di un turismo di massa che
si sta progressivamente interessando al sito.
L'impianto
della piazza tardo medievale/rinascimentale italiana tende a valorizzare
le facciate; l'aspetto di ogni edificio rappresenta un'applicazione delle
teorie sul decoro, cioè sulla corrispondenza di ogni elemento architettonico
alla dignità del proprietario e alla funzione che l'elemento stesso
deve svolgere. Lo spazio aperto viene trattato come il salone di un palazzo.
Il che è significativo di una concezione che dimostra quanto i luoghi
pubblici contassero nella vita urbana del nostro Paese. Qualcosa di analogo
si riscontra nella sistemazione della piazza voluta dal Cardinale Branda
in Castiglione, che, nonostante il degrado di certi edifici o il loro l'utilizzo
improprio e spregiudicato (com'è avvenuto per quella che era la
dimora dei Castiglioni) , conserva l'originaria struttura, anche se ne
sono venute meno molte funzioni.
tratto
da:
-Castiglione
Olona, Invito a conoscere la Coleggiata, Il Battistero il Museo e la
Chiesa di Villa, Comune di Castiglione Olona. |