Sulle
tracce di un percorso stimolato dal nostro immaginario, intendiamo proporre
delle ipotesi operative, le quali scaturiscono da un approccio logico del
nostro progettare; esse daranno origine ad alcuni dei possibili scenari
emergenti dai rapporti uomo/acqua, naturale/artificiale, evoluti nel contesto
ambientale di Castiglione Olona.
Seguiremo,
nel nostro operare sperimentale, il metodo indicato e messo a punto dai
professori Soddu-Colabella per i progetti di morfogenesi, ossia quei progetti
capaci di definire "i DNA dell'artificiale, [ di riproporre] un approccio
trascendente al reale/virtuale attraverso la costruzione razionale di un
immaginario soggettivo come idea/concetto progettante".
Tale
tipo di sperimentazione utilizza la dinamica evolutiva come motore della
trasformazione. Si tratta di un metodo derivante dall'approccio scientifico,
ossia da un "operare per paradigmi indiziari successivi, e per momenti
di continuità e di discontinuità".
Attraverso
strumenti di simulazione che originano scenari possibili, possiamo tendere
a far coincidere il progetto all'immaginario, per approssimazioni successive,
purché esso venga attivato attraverso un campo operativo convenientemente
rappresentato da un modello spazio temporale capace di interpretare il
disequilibrio del sistema, inescato.
L'ipotesi
prende avvio da un ciclo formalizzato di richieste-risposte e il processo
progettuale, così attivato, soddisfa non solo tutte le richieste
prestabilite ma produce ulteriori richieste. Si accresce e si accelera
in tal modo il processo evolutivo, trasformando le risposte in richieste
nuove e imprevedibili.
Il
procedimento può ripetersi tendenzialmente all'infinito, poiché
non si tratta di definire il perchè di un evento ma il come esso
avviene.
Nel
progetto di morfogenesi il ruolo assunto dalle forme è determinante
per identificare ogni individuo/evento generato, mentre la riconoscibilità
della specie è garantita dalle procedure attivate per generare le
forme.
L'apporto
soggettivo al progetto definisce le diverse procedure attivabili, che prescindono
dalle diverse forme di riferimento.
Scopo
del lavoro è quindi definire una procedura che consenta la costruzione
di un modello che sia sintesi di tutti i contributi del mondo reale che
hanno colpito il nostro immaginario; un modello che andrà confrontato
via via con le richieste del progetto, verificando che risponda alle esigenze
e ne assicuri l'evoluzione.
Tali
procedure di morfogenesi, una volta avviate, contribuiscono alla crescita
del progetto sia in termini di complessità che in termini di riconoscibilità
compositiva, depurata dagli elementi di categoricità soggettivi
e casuali.
L'universo
di riferimenti, indicazioni e procedure utilizzate, denso e fortemente
polarizzato, consente una "sorprendente acquisizione di senso "; il progetto
stesso si presenta come dinamica risultante "di tante piccole scelte che,
diventando irreversibili, scandiscono lo sviluppo, il tempo stesso del
progettare".
La
valenza evocativa dell'elemento acqua , il suo costante e ambivalente rapporto
con l'uomo e le reciproche interazioni, ne fanno un affascinante oggetto
di architettura che ha stimolato infiniti progetti nel tempo e nello spazio.
Ci
è sembrato il campo ideale di sperimentazione di un progetto ambientale
di morfogenesi.
Ma,
affinché la proposta non sembrasse troppo ambiziosa o troppo astratta,
abbiamo voluto riferirci ad un sito relativamente vicino e in parte noto
da studi precedenti, in cui la presenza dell'acqua s'identifica col fiume
che lo definisce nel nome e nel paesaggio: Castiglione Olona.
I
singolari caratteri storici, artistici e architettonici fanno di questa
cittadina del Varesotto un luogo sicuramente degno di attenzione e di particolare
interesse.
La
nostra tesi si propone di recuperare l'Area dei mulini, in Castiglione
Olona, ripristinando quel rapporto che aveva un tempo con la città
e il fiume: quel rapporto tra naturale e artificiale, che oggi si è
interrotto.
L'intento
è quello di creare percorsi dinamici, spazi organizzati, luoghi
d'incontro, di svago, occasioni dunque per stabilire rapporti rinnovati
tra uomo e natura, coinvolgendo le strutture esistenti.
La
nostra progettazione si è preoccupata, innanzitutto , di definire
le richieste di base. |