Qualità
auspicata:
Partendo
da una situazione che, allo stato attuale, sembra aver raggiunto uno stadio
di entropia molto elevato e tale da non consentire trasformazioni in senso
evolutivo se non attraverso interventi esterni, si esamina la possibilità
di reinserirla in un processo di sviluppo integrato che, coinvolgendo l'intero
contesto, consenta la riqualificazione di ciascuna delle sue parti.
Uno
dei nostri primi obiettivi è quello di restituire dei valori all'insediamento
abitativo, sicuramente diversi da quelli del passato, possibilmente più
significativi di quelli attuali, e con un elevato grado di autoconservazione
e di espansibilità.
Proprio
questo nostro immaginario costituirà il parametro attraverso il
quale valutare i livelli di qualità raggiunti.
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Il
fiume è insieme il contenitore e l'acqua che vi scorre, un'immagine
altamente simbolica ed evocativa, che meglio di ogni altra è in
grado di indurre quella complessa trama di rapporti che s'instaurano tra
l'uomo ed il suo habitat, tra il naturale e l'artificiale, tra il persistente
e l'occasionale, tra lo sporadico e il continuo, tra dimensioni, luoghi
e tempi differenti.
Castiglione
ed i suoi 'Mulini' traggono la loro identità proprio da questo fiume
Olona; dell'uno completa il nome, agli altri ha fornito la stessa ragione
d'essere.
L'interesse
in sede di verifica del modello realizzato, ricade dunque sul luogo del
fiume, inteso come contesto naturale, ma anche come contesto di realtà
umane, complesse e significative.
Quindi
un luogo colto proprio nel rapporto tra ambiente ed insediamento umano.
L'uomo,
con i suoi bisogni esistenziali, con le sue esigenze spirituali, estetiche
ed emotive, ha dovuto interagire con il territorio, modificandolo, ma restandone,
a sua volta, caratterizzato.
Ebbene,
noi intendiamo rinvigorire questo rapporto identificativo, stabilendo un
disequilibrio tra le dimensioni umane ed il contesto naturale, cercando
di sacrificare il meno possibile dell'uno e dell'altro, anzi tentandone
una reciproca valorizzazione.
Il
processo progettuale realizzato è stato ottenuto costruendo dapprima
un immaginario di riferimento come "momento d'inizio" in cui l'interesse
si è appuntato sui due argomenti della tesi: l'acqua e lo spazio.
Da questi si procede attraverso una rilettura degli elementi che si rendono
disponibili.
Per
un buon progetto ed una sua coerente gestione, è importante riuscire
a tener conto anche di bisogni inespressi o possibili, che potranno emergere
nel corso della progettazione e anche successivamente, ad opera conclusa.
Questo comporta l'adattività della nostra architettura, intesa come
potenzialità di risposte plurime e su piani differenti.
L'acqua
e lo spazio, oltre ad essere spunti operativi, possono fornire il linguaggio
simbolico capace di comunicare il nostro immaginario, che diventa così
intersoggettivo, pur con chiavi di lettura diverse a seconda della
sensibilità dei fruitori e delle situazioni che si verranno a creare.
L'acqua
si materializza nello spazio, in esso assume valori e valenze, la versatilità
di questi due elementi, li rende del tutto compatibili con manipolazioni
umane che, che pur potendo ampiamente influire sui loro caratteri formali,
ne lasciano inalterata la natura.
Garantita
l'essenza, le trasformazioni potranno intervenire solo sui reciproci rapporti,
e su questi tenterà d'incidere il nostro progetto, in modo che ciascuno
ne tragga il massimo vantaggio e che sia garantita la qualità ottimale
dell'insieme.
L’instabilità
é l’anima del processo.
(Definizione:
linguaggio = 'per mezzo di... l’insieme delle locuzioni con cui
l’uomo trasmette i propri pensieri e desideri e sentimenti; tutti i processi
simbolici che ci possono servire a trasmettere il pensiero').
Nel
mio caso il problema che mi ‘alimenta’, come già detto é
soprattutto di natura umana: ricercare l’identità dell’uomo.
Tale
processo mi ha permesso la gestione della progettazione avendo la caratteristica
nella fase iniziale di rispondere a richieste non ancora formulate, infatti
ciò che conosciamo é solo la minima parte di quello che nascerà
dall’evoluzione del progetto stesso; tutte le richieste fatte non sono
che una parte di quelle che una volta realizzato dovranno soddisfare.
L’acqua
é elemento che si "materializza" nello spazio, in esso assume valori,
valenze, e quando l'individuo può farle trasmettere; ribadendo il
legame implicito tra Acqua e Spazio.
L'incremento
dell'immaginario soggettivo di riferimento , mi ha affinato gli obiettivi
innalzando la qualita' auspicata.
La
definizione degli obiettivi di qualità soggettivi ci consente di
seguire e di assecondare l'evoluzione del nostro progetto, senza perderne
il controllo, anzi conferendogli valenze ulteriori, mano a mano che si
arricchisce di nuovi contributi.
Quindi
alle richieste di base, se ne aggiunge tutta una serie nuova, che provengono
dal mio immaginario soggettivo.
Eventi
aperti alla casualità ma non privi di rigore, in quanto rispondenti
alle procedure logico-organizzative che controllano il modello di sviluppo;
ricchi di significati non solo estetici, ma anche simbolici e rievocativi.
Questo
immaginario, é una collezione di letture progettuali di situazioni
di riferimento; da esse trarremo nuovi spunti, attraverso una rilettura
di questi ultimi. |