Ambiente e comportamento umano
Comportamento di risposta alle caratteristiche fisiche dell'ambiente
Principali tematiche di ricerca :
Alcune ricerche sono state condotte con l'intento di restituire al comportamento e all'azione umani quella "specificità del luogo" che sembra essere stata trascurata dalla tradizione psicologica.
La linea di pensiero predominante negli ultimi tempi era basata sull'attribuire all'ambiente il ruolo determinante di variabile indipendente, ossia che attraverso i suoi stimoli fisici oggettivi, l'ambiente producesse effetti sull'esito comportamentale (risposte).
Altre ipotesi però vanno a contrastare tale concetto :
C'è ad esempio chi considera il comportamento stesso dell'individuo come risultato essenzialmente dovuto alle proprie esperienze psicologiche individuali, ogni individuo interpreta soggettivamente l'ambiente.
Un'altra posizione invece cerca di mediare i due concetti precedenti ritenendo che le caratteristiche delle persone e dell'ambiente interagendo tra loro, danno vita ad una continua dinamica di influenze reciproche.
Il settore di ricerca tra comportamenti e proprietà oggettive è forse quello più sentito nell'ambito della psicologia ambientale.
Comportamento di risposta alle caratteristiche fisiche dell'ambiente
Negli ultimi venti, trent'anni sono state ipotizzate e sperimentate soluzioni i cui esiti hanno avuto una valenza soprattutto operativa, nell'ambito di ambienti costruiti a scopi residenziali quali collegi universitari, ospedali psichiatrici...dove le persone si trovano a dover condividere gli spazi fisici quotidianamente.
La ricerca psico-sociale parte dall'ipotesi secondo cui la manipolazione dell'ambiente è un efficace mezzo per incidere sui comportamenti di relazione dei rispettivi occupanti.
In ambienti ospedalieri i primi intenti della psicologia ambientale sono stati quelli di reperire indicazioni sui modi in cui la disposizione fisico-spaziale può contribuire ad un più efficace assolvimento degli scopi-funzioni cui gli ambienti sono stati destinati.
In questo caso volgendo attenzione soprattutto ad obbiettivi terapeutici.
Uno dei principali problemi in ambito psichiatrico è stata la mancanza di interazione tra i vari soggetti quali degenti, personale sanitario, visitatori esterni. Allo scopo di migliorare questa situazione sono state fatte delle sperimentazioni su disposizioni e organizzazioni alternative di spazi fisici.
Tecnica utilizzata per confrontare il cambiamento comprtamentale rispetto al prima e dopo l'esecuzione d'interventi di restauro o ristrutturazione fisica. Dagli studi di Ittelson ed altri si possono distinguere tre particolari forme di comportamento : "sociale", "isolato-attivo", "isolato-passivo".
Tipo SOCIALE :comportamenti comunicativi-interattivi con altri (conversazione, gioco...)
Tipo ISOLATO-ATTIVO :comportamenti che non implicano rapporti con altri, ma si esplicano tuttavia attraverso una qualche forma di attività (lettura, passatempi individuali, igiene personale...)
Tipo ISOLATO-PASSIVO : comportamenti che, oltre a manifestarsi attraverso l'isolamento, non implicano nessun tipo di attività (lo stare sdraiati a letto senza dormire, sedere in silenzio, vagare senza scopi...)
Studi particolareggiati sono stati fatti in collaborazione fra architetti, sociologi e personale medico.Vi è un'ampia letteratura sulle ipotesi d'intervento fatte su come disporre mobili ed arredi in singole stanze, perseguendo determinati obbietivi.
Sommer, Ross,(1958)"Journal of social psichiatry" (interazione sociale in un reparto geriatrico)
Holahan, (1972) " Journal of abnormal psychology "(comportamento in una sala -giorno sperimentale)
Ittelson, Prosansky, (1970) "camera da letto in reparto psichiatrico.
I risultati dopo l'intervento furono di incremento dei rapporti interpersonali (dei pazienti), quindi fu raggiunto l'obbiettivo iniziale. "Se l'obbiettivo è instaurare e mantenere un clima sociale positivo, le ricerche suggeriscono che la disposizione dello spazio ambientale debba inanzitutto offrire ai rispettivi utenti opportunità sia per l'esercizio della privacy individuale, sia per i contatti e l'interazione sociali". (Ittelson 1970)
La verifica di tendenze diverse, verso forme di comportamento "socievole" sono state condotte anche su altri tipi di ambienti ad esempio collegi universitari statunitensi. Baum e Valins, (1977) "Architettura e comportamento sociale". I risultati in quest'ambito sono stati di maggior socievolezza tra i soggetti ospitati in collegi con lo spazio organizzato in parecchie stanze di piccole dimensioni, rispetto a quelli vissuti invece in collegi con poche stanze di vaste superfici, e perciò continuamente aperte ai contatti tra i vari occupanti. Dopo aver preso atto di questo però si è andati ancora più a fondo, o meglio si è cercato un'interpretazione, prima di tutto psicologica e percettiva. Infatti se fosse sufficiente la spiegazione fisico - spaziale, empiricamente, gli spazi che ospitano contemporaneamente più persone dovrebbero, di per sé, costituire situazioni stimolo di più alta interazione sociale. Invece è più plausibile considerare che le persone percepiscano, rispetto alle opportunità - libertà di poter scegliere tra forme di comportamento personale-privato e/o interpersonale - pubblico. Ossia alla percezione di un più vasto margine di possibilità alternative.
Quello della garanzia di "libertà di scelta" e di "controllo" è essenzialmente un bisogno cognitivo umano.