LA PERCEZIONE DELLO SPAZIO

 

 

"Il percorso è forse la prima manifestazione dell'uomo, il mezzo attraverso cui ogni atto umano si rivela. Vacillando, il bambino cerca il percorso. Lottando con le tempeste della vita, l'uomo si traccia un percorso….Il percorso è una linea che conduce a una meta. Anche in architettura occorre che il percorso abbia una meta".

[Le Corbusier, "Verso un'architettura"]

  

La nozione di "Spazio esistenziale" riguarda la concezione della struttura ambientale descritta da C.N.Schulz dalla quale abbiamo tratto le mosse per affrontare in primo luogo l'indagine spaziale oggetto del nostro lavoro. Dice Schulz: "Partendo da un teoretico "spazio esistenziale" ho sviluppato il concetto che lo spazio architettonico può essere inteso come una concretizzazione di immagini o di schemi ambientali, inerenti all'orientamento generico dell'uomo, o più appropriatamente, alla condizione umana di essere al mondo"."Piaget dimostra che lo spazio del bambino può essere descritto come una "collezione" di spazi separati, ognuno interamente concentrato su un'attività singola. Le prime relazioni che mettono ordine tra questi spazi hanno una natura topologica e sono prestabilite ancor prima della costanza di forma e misura. La topologia non tratta di distanze permanenti, angoli, aree, ma si basa su rapporti di vicinanza, separazione, successione, recinzione(dentro-fuori) e continuità. [.......]Se vogliamo interpretare questi risultati fondamentali della psicologia della percezione, in termini più generali possiamo dire che gli schemi organizzativi elementari consistono nella determinazione di centri o luoghi (prossimità), direzioni o percorsi (continuità) ed aree o domini (chiusura)". Lo storico d'arte D. Frey riferendosi sia alle proprietà dello spazio esistenziale che a quelle delle dello spazio architettonico introdusse i concetti di PERCORSO E META per descrivere le strutture spaziali: un tentativo vero e proprio di capire concettualmente la relazione tra l'uomo e il suo ambiente. Frey dice: "la meta contiene già il percorso quale punto di riferimento, come indicatore direzionale e fine ultimo, mentre il movimento può essere diretto verso il fine ultimo, può partire da esso o circoscriverlo. Tutta l'architettura consiste in una strutturazione dello spazio attraverso una meta ed un percorso. Ogni casa è un "percorso" architettonicamente strutturato: le possibilità specifiche del movimento e le spinte verso di esso, man mano che dall'entrata si procede alla sequenza di unità spaziali, sono state predeterminate dalla struttura architettonica dello spazio in questione, che viene quindi sperimentato in relazione ad esse. Se però la casa è considerata in rapporto allo spazio circostante, diventa una "meta" verso cui si avanza o da cui ci si allontana". "Affrontando la questione dell'esperienza fatta dall'uomo nel suo ambiente si è dimostrato come la percezione dello spazio sia un processo complesso, che implica numerose variabili. L'individuo non percepisce un universo comune a tutti, come sostengono i realisti ingenui, ma mondi diversi che derivano da motivazioni personali e da esperienze precedenti. La percezione tende in genere a stabilire in rapporto alla natura dell'ambiente, delle ipotesi valide, che variano relativamente alle situazioni implicate.[....] La percezione trasmette un ambiente che potrebbe essere anche descritto come la somma di "eventi spazio-temporali a quattro dimensioni". Per affrontare il nostro progetto abbiamo stabilito una struttura in termini di schemi organizzativi elementari di tipo topologico, per affrontare la rilettura di alcune situazioni ambientali di riferimento, utilizzando la sequenza di unità elementari fornitaci dal catalizzatore.