21. SEQUENZA DEGLI SPAZI
"Sono entrato dal barbiere con la disposizione consueta, col piacere che mi dà il fatto di poter entrare senza imbarazzo nei luoghi conosciuti. La mia sensibilità al nuovo è terribile: mi sento calmo solo nei luoghi in cui sono già stato." Pessoa
"In questa direzione, seguendo il discorso di Heidegger, anche le distanze dello spazio vicinanza e lontananza dei luoghi, prima e più essenzialmente che dalle misure oggettive, dipendono dalla familiarità con un complesso di istruzioni per l'uso attraverso cui possiamo avvicinare e orientarci tra le cose del mondo." Braga, Farè
Abbiamo pensato a un luogo più che a un meccanismo o a una macchina che si imponga  al passeggero con condizioni reali e metaforiche. Come si è detto, abbiamo pensato a un "Luogo" nel quale le informazioni esistano più come suggerimenti che come totalizzanti condizionamenti, informazioni che valgano come accompagnamento al passeggero piuttosto che come invasione aggressiva, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità, nella sua stanchezza, nella sua solitudine." E. Sottsass.

Il passaggio tra ambienti successivi è scandita dall'individuazione di spazi adattativi. Questa adattatività diventa la peculiarità del nostro percorso che congiunge due luoghi distinti e lontani.

Tutto armonizza fraternamente. Non c'è niente che produca un effetto di estraneità, di discordia o di costrizione, tutto appare familiare, sereno, armonioso. Puoi sederti dove vuoi, su un muro, su una roccia o su un ceppo, sull'erba o sulla terra, dappertutto ti abbraccia un quadro e una poesia, dappertutto senti il mondo attorno a te risuonare all'unisono."Vagabondaggio" di Hermann Hesse

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