Non avrei mai potuto immaginare, all'inizio della
battaglia universitaria, di riuscire un giorno a generare qualcosa di mio.
Ebbene ci sono riuscito. Ho generato solo alcuni dei possibili eventi,
in cui è riconoscibile, anche se parzialmente, la logica compositiva
di Klee, ma soprattutto è un esercizio per definire in progres
la mia identità di progettista, il mio modus operandi.
L'ipotesi iniziale era quella di generare e controllare
gli spazi che avessero la caratteristica del movimento e fossero
interattivi. Questo è stato possibile grazie all'impiego delle chiavi
di lettura, gestite da un' idea, paradigma, capace di organizzarle
ed orientarle nello spazio. Attraverso sperimentazioni intermedie, e una
rilettura critica delle opere di Klee, individuo un codice ovvero una logica
sottesa nelle sue opere. Dopo alcune sperimentazioni mi rendo conto
che il codice da me costruito è plausibile, in quanto mi consente
di generare eventi unici, tutti riconoscibili come specie, appartenenti
alla logica compositiva individuata da Klee. Tale logica compositiva
adottata mi fornisce una certa riconoscibilità propria di Klee,
avendo ritrovato in più scenari analogie e congruenze. Ogni volta
che attiviamo il progetto/idea, questo genera uno scenario che è
identificabile come appartenente alla stessa specie. Ognuno degli scenari
diventa una rappresentazione riconoscibile dell'idea