Alla disciplina autoritaria e carica di pregiudizi della famiglia, e alla situazione di arretramento ed isolamento di Recanati (governata dal retrivo Stato Pontificio), si aggiunsero, verso i 20 anni, le sue precarie condizioni di salute, che gli procurarono una malattia agli occhi (per lungo tempo dovette smettere di studiare) ed una grave deformazione della colonna vertebrale.
Nel '21 il padre stroncò un suo tentativo di fuga da casa ma gli permise di soggiornare per qualche tempo a Roma, soggiorno che per il Leopardi si tramuterà in disprezzo nei confronti del clima frivolo e noioso della città.
Tra il '25 ed il '28 cercò di rendersi economicamente indipendente lavorando per diversi editori a Milano, Bologna e Firenze.
Il suo stato di salute peggiorò e si susseguirono le delusioni
amorose. Passò gli ultimi 3 anni della sua vita a Napoli, dove morì
di colera nel 1837.
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