Una corrente
simbolo del "movimento".
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Il Futurismo fu il
maggiore movimento d'avanguardia con un'alta carica eversiva; nacque quando
il letterato Tommaso Marinetti (1867/1944) pubblicò su "Le Figaro"
del 20 febbraio 1909 il Manifesto del futurismo, sottoscritto da
Boccioni, Carrà, Russolo, Severini e Balla.
Il Movimento si contrappone alla cultura tradizionale, il cosiddetto "Passatismo" lanciando la sfida di un rinnovamento totale radicale nelle arti e nella vita sociale e politica. Questo mutamento era ritenuto inevitabile, direttamente collegato con la nuova società industriale dominata dalla Macchina, dalla Velocità e dal Progresso. Nonostante il rifiuto
con il passato e le velleità, rimanevano ancora molti i legami con
la cultura romantica.
Lo stile Boccioni
è drammatico, acceso dal cromatismo, Severini si avvale
di una colorazione minuta con effetti di brio e leggerezza. Balla
risente della ricerca fotografica di Anton Giulio Bragaglia e dei suoi
studi per la riproduzione del movimento in fotografia (fotodinamica) e
Depero rappresenta il movimento giocoso e fantastico.
In Italia si vide poi
il futurismo dividersi in sotto correnti: a Milano nel 1914 nasce un gruppo
di "Nuove Tendenze" che rappresenta una sorta di variante moderata della
corrente madre; a Firenze ci fu l'unione fra la corrente dei "Vociani"
e i direttori della rivista "la voce" erano gli ideatori della rivista
"L'acerba" di corrente marinettiana di tono decisamente provocatorio .
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