(Leonardo da Pisa), matematico italiano (Pisa ca. 1170-dopo il 1240). Figlio di un mercante pisano, studiò in Algeria dove
soggiornò a lungo; in seguito compì alcuni viaggi lungo le coste del Mediterraneo (Egitto, Siria, Grecia, Sicilia), durante i quali
ebbe modo di approfondire lo studio della matematica araba e orientale di cui riconobbe la superiorità nei metodi di calcolo. Intorno al 1200 tornò a Pisa e nel 1202 pubblicò il Liber abbaci, che contiene un'esposizione delle operazioni elementari con le cifre arabe, un'ampia trattazione delle frazioni, uno studio dei radicali quadratici e cubici e varie questioni di carattere algebrico e geometrico; particolare interesse rivestono alcuni capitoli che trattano di aritmetica commerciale. L'opera costituì per secoli un testo fondamentale di studio e contribuì efficacemente alla diffusione nel mondo occidenatale della notazione posizionale indoaraba. Tra gli altri suoi scritti vanno ricordati la Practica geometriae (1220), un'opera a carattere didattico di geometria e trigonometria, e il Liber quadratorum (1225), che costituisce un brillante lavoro sulle equazioni indeterminate. | |||||||||
| Tra i numeri di questa successione esiste una relazione per cui
ogni termine successivo è uguale alla somma dei due
immediatamente precedenti. Più importante dal nostro punto di vista è però il fatto che il rapporto tra i due termini successivi si avvicina molto rapidamente a 0.618. Sappiamo infatti che 0.618 è il rapporto della sezione aurea. | ||||||||
Per altra via si giunge a analoghe conclusioni. |