Gli obbiettivi che
ci siamo proposte di raggiungere, al fine di portare avanti questa sperimentazione,
questo metaprogetto soggettivo di morfogenesi, rispecchiano la nostra intenzione
di studiare e stabilire il "come" un percorso "labirintico" sia in
grado di gestire il rapporto tra naturale ed artificiale nell'organizzazione
di uno spazio.
Per potere conseguire
tale scopo, abbiamo dovuto individuare soggettivamente tutte le specificità
e i caratteri del nostro "percorso labirintico". Abbiamo in particolare
cercato di porre lâattenzione sul modo in cui lâessere umano transita da
uno spazio allâaltro, sul modo in cui il movimento allâinterno del labirinto
riesce ad influenzare psichicamente la mente del singolo soggetto, sul
significato di conquista che lâuomo fa di se stesso, sull'affascinamento
del "viaggio". Del resto lâimportanza e la vastità dellâargomento
sono tali che tutti mostrano di reagire al simbolo del labirinto, considerato
che esso affonda le proprie radici nel patrimonio di vita comune ed ha
un significato inconscio che trascende razza e cultura. Se l'immagine del
labirinto ha una storia millenaria, questo significa che da sempre l'uomo
è stato affascinato da qualcosa che in qualche modo gli parla della
condizione umana e cosmica. Esistono infinite situazioni in cui è
facile entrare ma è difficile uscire. E' tipico della vita quello
spazio intermedio in cui si vaga a lungo, senza ben sapere dove si vada
e perché, e cosa si incontrerà al centro, o in uno dei suoi
mille imprevedibili snodi.
Abbiamo identificato
come nostri obbiettivi soggettivi di qualità: |