E’ ottenuto grazie alle leggi che ricavo dalle adduzioni degli scenari di riferimento.

Il paradigma di riferimento che guida la nostra progettazione riguardante il microsistema dell’area dello stadio Mirabello di Reggio Emilia, è stato da noi ottenuto grazie alle leggi ricavate dalle adduzioni degli scenari di riferimento da noi prescelti. Tale paradigma risulta pertanto composto dalla summa dei desideri di oggetti del mondo reale, intrisi di una forte soggettività emozionale. Soggettività emozionale che nei principali settori del nostro microsistema si definisce nel seguente modo:

Il microsistema è stato da noi affrontato come un’unico grande complesso corredato di numerose funzioni, in grado di coesistere ed interagire tutte insieme. Per perseguire tale nostro intento abbiamo dovuto innanzitutto garantire un corretto collegamento fra le differenti aree e riqualificare le attuali strutture esistenti. Oltrechè alla possibilità di ottimizzare l’impiego delle parti aventi minore rilevanza in modo tale che si possano realizzare nuove strutture tecnologicamente avanzate ed in grado di proiettare non solo l’area circostante ma la città tutta nel futuro. Ecco perché gli elementi maggiormente determinanti alla formazione del nostro paradigma sono stati:

La città del 2000, riferimento per i servizi e le funzioni, l’ideale termine di raffronto per le reti dei collegamenti e degli interscambi tra le funzioni pubbliche e quelle private.

Il verde attrezzato per il collegamento fra le aree, per i luoghi di ricreazione e per il ritrovo.

Ed infine i villaggi olimpici, in quanto luoghi all’interno dei quali si snodano percorsi e collegamenti fra aree sportive diverse e strutture aventi destinazioni assimilabili a quelle identificate all’interno del nostro paradigma indiziario.

Inoltre dalla lettura della morfogenesi del territorio, abbiamo addotto un’impiego unitario dell’area, riuscendo a risalire a prima della realizzazione dello stadio ed a prima della conversione ad area militare dell’area della polveriera. Periodo in cui l’area era utilizzabile nella sua interezza, senza quei "buchi "nei collegamenti che la avevano resa frammentaria.