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cubo

(b) area rossa:

MIRABELLO

mirabello


ATTUALE UTILIZZO:

OBIETTIVO:

IMMAGINARIO DI RIFERIMENTO:

cubo Stadio

cubo Attività sportiva agonistico/ricreativa

cubo Pubblica utilità con prati aperti

cubo Attività sportiva in città

cubo Parco pubblico

cubo Centro Polifunzionale

DESCRIZIONE:

Nel rapportarci con questa unità elementare è importante sottolineare come a nostro parere sia questa l’area del microsistema che abbia maggiormente bisogno di una complessiva ridefinizione.

Infatti il nostro studio di Tesi di Laurea inizialmente è partito proprio dall’analisi di questa zona. La nostra ricerca è cominciata da una riflessione sulla necessità di riqualificare l’area del vecchio stadio "Mirabello" per il gioco del calcio di Reggio Emilia.

E’ pertanto in questa unità elementare che inizialmente abbiamo riversato la maggior parte delle nostre ricerche e rivolto il maggior impegno progettuale.

fotosto1Lo stadio Mirabello è il cuore del nostro microsistema. Storicamente, dove ora sorge lo stadio è sempre esistito un campo; campo che però inizialmente era aperto e rivolto all’utilizzo di chiunque vi volesse accedere. Successivamente si cominciò a recintare l’area ed a disputarvi le partite di pallone, ben presto ci si rese conto però di come anche in funzione del graduale sviluppo della città, tale utilizzo non fosse appropriato.

A fronte di tali esigenze urbanistiche e sociali, comunque non si riuscì mai a dare una radicale soluzione a questo problema (realizzando un nuovo stadio), si è sempre preferito procedere a colpi di modifiche del progetto iniziale, realizzando strutture sempre più impegnative per il contesto urbanistico.

fotosto8E trovandosi continuamente ad avere a che fare con sempre maggiori problemi per la popolazione della zona. Ora pertanto, non possiamo negare la destinazione sportiva dell’area, e neanche quella di luogo pubblico (in fin dei conti anche con le partite si assolveva ad un servizio pubblico) fruibile da qualsiasi utilizzatore, ma d’altra parte ci troviamo "finalmente" di fronte all’opportunità di ridare respiro al tessuto urbano circostante offeso da anni di soluzioni episodiche e prive di un progetto unitario.

Ecco perché la morfogenesi evolutiva a cui facciamo riferimento per la riqualificazione dell’area dello stadio è quella che soggettivamente leggiamo dalle più moderne strutture sportive, e che ci conduce nella direzione di un collega2miglioramento sostanziale delle nostre attrezzature esistenti, alle quali guardiamo con considerevole interesse in quanto le riteniamo in grado di assolvere ancora importanti servizi per la società intera. In maniera emblematica sull’importanza delle potenzialità delle strutture preesistenti possiamo osservare la discussissima tribuna d’onore dello stadio. Infatti si può facilmente osservare come sia in grado di: 2001cfacilitare il collegamento verso l’area frontistante delle pratine e di fornire una copertura dagli agenti atmosferici per tutti i passanti di via Matteotti. Dobbiamo ancora ricordare la capacità intrinseca della tribuna di proporsi quale interessantissimo punto di vista panoramico verso il microsistema e verso la città, ed in ultimo come rappresenti una memoria storica del precedente impiego dell’unità elementare, tutto ciò senza voler andare ad analizzare l’ovvia opportunità di sfruttare le strutture sportive e pubbliche che vi trovano collocazione al suo interno. Attrezzature che però devono essere messe in grado di rispondere non solo alle necessità attualmente esistenti, ma anche a quelle future e che si delineeranno con il passare del tempo e il cambio di funzione a cui l’area è inevitabilmente destinata.

Lo stadio del calcio attualmente situato all’interno della nostra area è un colossale controsenso; per il quartiere e per la città intera. Non altrettanto però riteniamo si rivelerebbe una struttura polisportiva avente uso pubblico e corredata di un’ampia gamma di servizi per i fruitori. Centro polisportivo in grado di dare una risposta a molti bisogni degli abitanti del quartiere ma anche dei cittadini dell’intera città, in quanto è proprio in questa parte del microsistema che si possono realizzare, grazie alle strutture preesistenti, funzioni che non trovano eguali in tutta la città.

In questa nostra personale convinzione ci troviamo confortati da esempi autorevoli come quelli dei villaggi olimpici realizzati all’interno delle città. Sono questi degli esempi in cui al fianco degli stadi si è sviluppato tutta una serie di servizi, percorsi e zone verdi che permettono il passaggio e l’intrattenimento degli spettatori. Che poi tali strutture si trovano all’interno di monaco2una città non è problema, infatti (come dimostra il villaggio olimpico di Monaco, in cui ci troviamo a che fare con un luogo dove è stato realizzato un vero e proprio complesso olimpico nel cuore della città e il villaggio olimpico è contraddistinto da una miriade di piccole strade che portano ai campi e alle palestre) il lavoro del progettista diventerà solamente più impegnativo, ma una volta raggiunti gli obiettivi finali, si sarà riusciti a dare all’area ed anche alla città un considerevole slancio verso lo sviluppo futuro in termini di servizi e di sviluppo sociale, ottenendo un considerevole aumento della qualità.

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