CATALIZZATORE

SEQUENZA: colori

corrispondenza
marrone ----> strada
arancione----> edificio
giallo ----> cortile

il quadrato MARRONE 

-->è posto sempre in diagonale

quello GIALLO o ARANCIONE

--> si alternano tra loro

tab.3

 

INNESCO DEL PROGETTO : RUOLO DEL CATALIZZATORE

A questo punto il progetto, nonostante le prime ipotesi progettuali, si trova ancora nella fase di equilibrio da cui è necessario uscire per avviare la progettazione vera e propria. Il fatto di avere degli obiettivi abbastanza precisi è ancora troppo poco per attivare l'idea progettuale. Il problema è quello di trasformare quei riferimenti concettuali e teorici in riferimenti progettuali e operativi. L'innesco della progettazione, o la scintilla che permette questa trasformazione è il CATALIZZATORE, intendendo "qualunque occasione, purché capace di stimolare la formulazione delle richieste".(nota 6) Il ruolo del catalizzatore è quello di incrementare l'evoluzione del sistema, senza essere necessariamente un elemento di per sé capace di incidere direttamente sul risultato finale. Come contributo casuale si pone come elemento innovativo per esplorare il possibile. Questa componente casuale/soggettiva non solo produce sempre nuove richieste, ma mette anche alla prova la flessibilità e l'adattabilità del modello adottato, e quindi la sua estrinseca affidabilità. Il catalizzatore può essere identificato in qualunque occasione capace di fornire lo stimolo necessario per far partire il progetto. La mia è stata il quadro di KLEE "Pastorale" e mi ha permesso di innescare cosi', quello che sarà il progetto-percorso-interfaccia.

DALLA LETTURA MORFOLOGICA DELLA CITTÀ...........

"La forma della città è sempre la forma di un tempo della città ; ed esistono molti tempi nella forma della città.......In realtà noi continuiamo a fruire di elementi la cui funzione è andata da tempo perduta; il valore di questi fatti risiede unicamente nella loro forma. La loro forma è intimamente partecipe della forma generale della città, ne è per così dire una invariante." -Aldo Rossi-

Ogni città si trasforma nel tempo, mantenendo una propria riconoscibilità, un'identità particolare che la rendono unica nel suo genere. Analizzando gli elementi della struttura urbana e dei suoi processi di crescita, prestando particolare attenzione alle modificazioni urbane nel tempo e nello spazio, ho cercato di cogliere le diverse fasi che hanno determinato lo sviluppo di Pavia, dall'origine sino ad oggi.

fig.62

Dalla lettura della cartina è chiaro ed immediato individuare le fasi di sviluppo di Pavia.
Ho individuato tre tempi :

  1. TEMPO : IL CENTRO ORGANIZZATO SECONDO IL TRACCIATO ROMANO
  2. TEMPO : DISPOSIZIONE DELLA CITTÀ ORDINATA LUNGO LA CINTA MURARIA E IL NAVIGLIO
  3. TEMPO : INSEDIAMENTI LUNGO LA RETE STRADALE

 

fig.63


A questo punto, ho considerato il 1° TEMPO della città, che interessa la zona a diretto contatto con il Ticino, e ho fatto alcune considerazioni sulla percezione dello spazio. All'interno di una città la STRADA si colloca come elemento di collegamento di primaria importanza e percorrendola permette di avere una visione totale dello spazio urbano ; attraverso la strada si scopre lo SPAZIO-CITTÀ nella sua TOTALITÀ, osservando tutto cio' che sta attorno. Il secondo elemento non meno importante, è l'EDIFICIO. Entrando all'interno di esso, si viene a contatto con un nuovo SPAZIO, non visibile e non percepibile esternamente. Infine, all'interno dell'edificio, esiste un ulteriore SPAZIO-INTERNO-ESTERNO : il CORTILE, (o piazza). Fermandosi e sostando, questo spazio racchiuso suscita nuove emozioni.

 

Nel quadro di Klee, "Pastorale" ho individuato una corrispondenza tra : sequenza degli elementi della città e dei colori.

fig.64

 

 

STRADA - EDIFICIO - CORTE ---->MARRONE - ARANCIONE- GIALLO

 

fig.65

 

 

HO ADOTTATO LA SEQUENZA DEGLI ELEMENTI DELLA CITTA' NELLO SVILUPPO DELL'INTERFACCIA

MARRONE - ARANCIONE - GIALLO ---->PERCORSO - PORTA - PIAZZA

 

fig.66

 

 

Le persone imparano a conoscere cio' che le circonda attraverso i sensi e a percepire i luoghi attraverso le azioni: "..si interviene sulla luce, sul movimento, sul suono e sugli odori per far si che i luoghi impregnino i sensi". .(nota 7)

OSSERVAZIONE E PERCEZIONE

L'osservazione e la percezione sono alla base di ogni azione quotidiana. Ma l'osservazione e la percezione delle cose sono due momenti diversi di cui l'uomo si avvale per immettere nella memoria immagini e messaggi circostanti.

L'organo sensitivo che determina il processo dell'osservazione è l'occhio. Esso, per mezzo della luce che filtra attraverso la pupilla riflette le immagini sulla retina e le trasmette al cervello. Gli oggetti si presentano sotto diversi aspetti e diverse angolazioni. Si possono vedere la diversità delle singole forme, la tonalità dei vari colori, il rapporto di luce ed ombra, il singolo oggetto nel contesto, la staticità o la dinamicità, la struttura.

Un determinato oggetto può, oltre che essere osservato attraverso gli occhi, cadere sotto l'analisi degli altri organi di senso. Può infatti essere toccato, gustato, odorato, udito ; può ancora essere trasformato e modificato attraverso le immagini e le illusioni ottiche.

Interviene quindi a questo punto il processo della PERCEZIONE che consente di immagazzinare e organizzare le informazioni che cadono sotto i sensi e che consentono di conoscere il mondo esterno.

STIMOLI VISIVI E NON-VISIVI

Perché l'osservazione non sia superficiale e l'immagine trasmessa al cervello sia registrata e ricordata, si deve analizzare puntualmente tutto ciò che cade sotto l'osservazione.

Naturalmente ogni singolo individuo, per la sua particolare sensibilità e personalità, ha un proprio modo di guardare le cose e di esserne attratto. Ciascuno, di conseguenza considera rilevanti quegli aspetti della realtà che maggiormente lo stimolano, o più di altri suscitano il suo interesse e si caratterizzano in base al modo specifico con cui ciascuno ha accentrato la propria osservazione. Due sono i modi con cui si può rivolgere l'attenzione al mondo che ci circonda : il primo è quello che rivela una preferenza, nell'osservazione, per gli stimoli visivi, il secondo è quello che privilegia gli stimoli soggettivi o per così dire non-visivi.

La sensibilità visiva riguarda quei soggetti il cui maggior interessamento è rivolto ad un'analisi della forma e del colore in funzione delle situazioni ambientali. Questi individui sono attratti dal gioco delle luci e delle ombre e successivamente dalla rappresentazione dello spazio.

La sensibilità non-visiva invece è propria di quei soggetti che rivolgono la loro attenzione alle esperienze soggettive e ricercano nell'osservazione e nelle interpretazione del mondo esterno una motivazione dei loro stati emozionali.

EMOZIONE

L'emozione invece è scaturita dal contatto diretto con lo spazio/le cose ; le forme, i colori, trasmettono impressioni e coinvolgono gli stati d'animo