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Possiamo dire che il livello di riconoscibilita' dello scenario e'
abbastanza buono per quanto riguarda l'ambiente esso infatti riprende
non in modo categorico
il tema della corte inoltre le indicazioni del paradigma in riferimento ad asse, di simmetriae le iterazioni della matrice delle adduzioni in riferimento alla scoperta e al dialogo sono ben riconoscibili.
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"La stazione e' una stazione piu' stazione in vimercate" , grazie
anche alla fitta pilastratura e l'ampia piazza coperta da una tensostruttura
acquista secondo me riconoscibilita' come luogo deputato al transito ed
eventuale sosta anche la posizione leggermente
elevata rispetto agli altri edifici grazie alla gradinatura pone l'edificio in una condizione di "unicita'" visiva rispetto gli altri edifici.
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Penso che questo scenario sia riuscito abbastanza bene perche' ha un buon "range" di risposta rispetto agli obbiettivi qualitativi impostimi, per niente facili da raggungere e segue con una certa fedelta il paradigma e le indicazioni della matrice adduzioni necessiterebbe comunque un miglior dimensionamento degli spazi almeno a livello funzionale per aumentarene ancora qualita' e complessita'.
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Per quanto riguarda la qualita' dell'illuminazione ho voluto giocare ancora sull'enfatizzazione del corpo centrale, illuminato "di riflesso" dalla pavimentazione in cememto della grande piazza coperta e di forti effetti chiaroscurali con proiezione di lunghe ombre sulla piazza. Quest'ultimo effetto sarebbe provocato da un faretto posto antistante a chi sale di modo da creare un leggero abbagliamento e una momentanea privazione dell'effettiva percezione spaziale della piazza, ricercando cosi' un effetto simile a quello ottenuto dal Bernini nella scala regia, ma in notturna. |
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Per quanto riguarda lo screzio trabocchetto ho pensato ad una fontana
"dinamica" proprio nel centro della piazza coperta, mancando luoghi di
seduta il centro rimane ideale per apprezzare lo spazio architettonico.
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L'illusione e' data dall'aberrazione prospettica creata dai due corpi
architettonici antecedenti alla stazione di forma quadrata con colonnato
ed arcate, questi sono posti in modo tale da creare una falsa prespettiva
rendendo cosi lo spazio piu'profondo di quel che e' in realta'.
Facendo cio' ho cercato di aberrare lo spazio prospettico creando una illusione, seguendo i suggerimenti di Michelangelo e Bernini; senz' altro i miei corpi edilizi sono MOLTO convergenti ma questo e' stato evoluto per enfatizzare l'effetto commplessivo dell'illusione. |