"La logica progettuale è lo specifico e riconoscibile
strumento di ogni progettista, che lo differenzia ed identifica
fra gli altri". (1)
Quindi, parafrasando tale asserzione, ogni architetto, in considerazione
del proprio bagaglio culturale, della propria preparazione tecnica
e delle proprie aspirazioni, si pone in modo diverso da qualsiasi
altro operante nel medesimo campo. Seguendo i suddetti parametri,
il risultato a cui addiverrà ogni singolo sarà senza
dubbio "unico". Nonostante la storia architettonica
sia suddivisa in svariate epoche caratterizzate da stili e tratti
particolari e in ogni corrente sia possibile riconoscere gli autori
grazie al loro specifico metodo legato ad un determinato contesto
fisico e temporale, ogni progettista ha letto, e tuttora legge,
i canoni e le matrici formali, in maniera del tutto soggettiva,
Quindi ogni creatore di architettura è portato a ricercare
quella che, secondo il proprio credo, è la giusta via da
seguire per ottenere un risultato che sia il migliore possibile.
In altre parole deve crearsi il proprio "modus operandi",
ossia il cammino intellettuale e pratico da seguire, indipendentemente
dal progetto vero e proprio. E' indispensabile che egli segua
una procedura speculativa che gli consenta di creare un progetto
e, al sorgere di una ispirazione, valuti se quest'ultima sia da
approfondire o scartare.
Il nostro non vuole essere un progetto definito, predeterminato,
non flessibile, ma una ricerca sperimentale che tenga costantemente
come riferimento guida e come metodologia, i sistemi concettuali
di simulazione dell'architettura messi a punto dal professor Soddu
e dall'architetto Colabella, al fine di giungere a possibili progetti
di specie paralleli, infiniti e di carattere aleatorio, ma tutti
controllabili all'interno di un'unica riconoscibilità,
di uno stesso DNA reperibile nel contesto del luogo oggetto ed
occasione progettuale. "...in questi progetti di specie
la dinamica evolutiva, e quindi non solo l'esperito ma anche il
futuribile, viene sondato, e controllato, attraverso un universo
di scenari possibili. Questi anche se non tracciano (perché
non è possibile essendo l'ambiente un sistema dinamico
ad evoluzione non prevedibile) l'immagine univoca di come sarà
la città, offrono però, mediante modelli virtuali
esperibili al calcolatore, la possibilità di valutare come
potrà configurarsi la città se alcune scelte (progettuali)
verranno operate." (2)
Note :
APPROCCIO PROGETTUALE