Per poter esercitare in modo completo la professione di architetto
occorrono, oltre ad una base culturale della singola persona,
ulteriori presupposti che ogni cultore dell'architettura deve
saper discernere dal contesto in cui si trova ad operare.
L'architetto deve quindi immagazzinare tutte le matrici compositive
presenti nel mondo, o almeno nella parte di mondo che conosce
e che a lui interessa, tanto da poterle inserire in ogni suo manufatto,
indipendentemente dalla funzione o dall'ubicazione che avrà
quest'ultimo. Al fine di poter sviluppare le proprie idee e realizzare
il proprio concetto di architettura, per il progettista è
fondamentale anche l'occasione che potrebbe presentarglisi.
Ma che cos'è l' occasione?
La risposta a tale quesito è tutt'altro che semplice, infatti
l'occasione può essere qualsiasi cosa sia essa fisica,
astratta, visiva, emozionale, virtuale.
L'abilità dell'architetto non risiede esclusivamente nella
progettazione, ma è anche la capacità di saper distinguere,
riconoscere e scegliere la metodologia di sviluppo della propria
arte. Le occasioni possono essere infinite, in quanto ogni elemento
sia esso presente in natura o derivante dall'opera dell'uomo,
può offrire uno o più input che diano origine ad
un'idea di architettura.
E' inoltre opportuno aggiungere che, vista la molteplicità
di occasioni ed il loro diverso prospettarsi, esse sfoceranno
in idee progettuali altamente diversificate a seconda del progettista.
In tale contesto rientra il concetto di lettura soggettiva della
realtà: anche se più singoli recepiscono un unico
input, quest'ultimo verrà sviluppato in modo talmente diversificato
che i risultati pratici talvolta si porranno agli antipodi.
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Milano come occasione
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