Introduzione - Atlantide: sogno, leggenda o realta?



...e Poseidone, ricevendo per sua parte l'isola di Atlantide, generò figli con una mortale e li stabilì in una parte dell'isola che descriverò. Spezzando la terra, circondò la collina sulla quale ella viveva, creando zone alternate di mare e di terra, le une concentriche alle altre; ve ne erano due di terra e tre di acqua, circolari come se lavorate al tornio, avendo ciascuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro, di modo che nessuno potesse giungere all'isola.

Platone, Crizia (113).


Atlantide: sogno, leggenda o realtà?
E' una domanda che di tanto in tanto riaffiora in riferimento a qualche curiosa "nuova" scoperta di tracce dell'antica civiltà in luoghi disseminati per l'intero globo terrestre, partendo dal mare Egeo, passando attraverso l'Inghilterra, il golfo del Messico, le montagne dell'Africa nordoccidentale per arrivare, infine, ai ghiacci dell'Antartide.
Personalmente ci siamo avvicinati a questo mistero guidati da desideri, immagini e soprattutto visioni di un mondo fantastico ed irraggiungibile che dall'infanzia ci hanno accompagnato fino ad oggi.
L'atmosfera magica, irreale, di assoluta ambiguità temporale e spaziale che traspare dai dialoghi di Platone, nella sua descrizione dell'isola di Atlantide, ha risvegliato dei frammenti onirici in cui appariva una possibile risposta all'esigenza di materializzare il paradiso terrestre descritto nell'antico testamento e ripreso dalla letteratura di tutti i secoli, ed ha agito come catalizzatore dei nostri sogni infantili, popolati da terre fantastiche, palazzi incantati e leggende misteriose, ormai un po' sbiaditi dal tempo.
Per questo ci siamo addentrati con entusiasmo e curiosità in questo viaggio, come fanciulli in una foresta di fiaba, per vedere dove portava il sentiero, certi che prima o poi avremmo raggiunto l'isola dei nostri sogni.
In qualche modo sapevamo che quest'isola era un luogo in parte trascendente dalla nostra immaginazione ma sapevamo pure che esisteva un progetto che avrebbe racchiuso le caratteristiche di questo nostro sentire indistinto, e lo avremmo visto solo oltre gli alberi, se le nuvole si fossero aperte.
Il viaggio incominciava qui, alla ricerca di tracce dell'immaginario.




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