5.6.1  INCREMENTO DI IDENTITA' E RICONOSCIBILITA'



 
 
Tab. n. 12: adduzione dal luogo

 

Il genius Loci
Cosa intendiamo quando utilizziamo il termine "luogo"? Questo concetto è parte integrante della nostra esistenza ed implica qualcosa di più di un'astratta localizzazione: "luogo" è un insieme, fatto di cose concrete con la loro sostanza materiale, forma, testura e colore. Tutte insieme queste cose, che sono appunto l'essenza stessa del luogo, definiscono un "carattere ambientale", o "atmosfera", dando origine ad un fenomeno totale qualitativo che non permette di ridurre il luogo a nessuna delle sue singole caratteristiche senza perdere di vista la sua natura concreta.

Quando un uomo abita, è simultaneamente localizzato in uno spazio ed esposto ad un certo carattere ambientale secondo le due funzioni psicologiche implicite nell'abitare, che sono l'orientamento e l'identificazione con l'ambiente. Queste funzioni permettono all'uomo di avere un sicuro punto d'appoggio e di sapere come è un certo luogo; essendo pienamente a conoscenza della struttura spaziale di quest'ultimo si sente "a casa".

L'uomo tende a manifestare ed evidenziare il carattere del luogo in cui opera visualizzando la struttura naturale attraverso dei simboli; successivamente crea un microcosmo in cui tutti questi simboli vengono raccolti. Come sostiene Norberg-Schultz, dunque, "lo scopo esistenziale dell'edificare è quello di trasformare un sito in un luogo, ossia di scoprire i significati potenzialmente presenti nell'ambiente dato a priori".

Il genius loci denota che una cosa esiste, o che essa "vuole esistere", per usare le parole di Louis Kahn. Poiché il contesto storico-ambientale, in cui concretizziamo il genius-loci, è costantemente in evoluzione, il luogo può essere interpretato in molteplici modi diversi.

Le qualità più immediata di un luogo naturale sono la sua estensione e le modalità in cui quest'ultima si manifesta, strettamente dipendenti dalla natura del terreno; inoltre va segnalata anche la presenza di elementi importanti che centralizzano lo spazio (nodi, percorsi, domini), le caratteristiche superficiali del materiale compositivo e gli eventuali elementi estranei quali acqua e vegetazione, che definiscono il luogo e le sue caratteristiche di accoglienza o repulsione alla presenza umana.

Creando un luogo artificiale, l'uomo cerca di esprimere "l'essenza dell'essere", trasformando il luogo naturale in un posto accogliente, dove possa sentirsi a casa. Ma, più che di una trasformazione, possiamo parlare di una simbolizzazione dei significati già presenti nel luogo naturale.

 
I caratteri genetici e morfologici
Il Monte Stella è una collinetta artificiale, nata da un'intuizione dell'architetto Piero Bottoni, che nel dopoguerra pensò di utilizzare le macerie provocate dai bombardamenti per creare quest'opera. Si presenta come una vera e propria "montagna in città", dalla cui cima si ha una visuale che dai quartieri periferici del nord-ovest giunge sino alle Prealpi, costituendo così un'importante zona di spazio verde accessibile dai caratteri fortemente connotati.

Matrici e leggi di formalizzazione addotte
La struttura morfologica del luogo non solo è stata rispettata all'interno del nostro progetto, ma ne sono stati addirittura evidenziati alcuni caratteri peculiari. Così abbiamo voluto enfatizzare, tramite i percorsi, il senso di risalita e di circolarità che abbiamo addotto dal luogo; inoltre ci è sembrato importante caratterizzare la funzione panoramica che offre il belvedere naturale del Monte Stella, punto di osservazione rialzato che ci permette di avere l'esatta cognizione percettiva del paesaggio in cui ci si muove.

L'alternanza di forme concave e convesse proposta dal luogo ci è servita come matrice all'interno del progetto, così come sono state studiate, per alcuni eventi, delle forme generate da matrici addotte dagli elementi naturali presenti. 

Gli elementi naturali e vegetali
Il Monte Stella è ricoperto da una rigogliosa vegetazione costituita da prato, che dà alla collinetta un aspetto estremamente verdeggiante, da cespugli sempreverdi e da alberi ad alto fusto, quali platani, olmi, robinie.

Il materiale naturale prevalente è la pietra, di colore grigio, e i percorsi esistenti sono in terra battuta o coperti da ghiaia. Anche se oggi è interrato e non è quindi visibile ai nostri occhi, va ricordato che sotto al Monte Stella scorre un corso d'acqua denominato Torrente Borgo della Merlata, che a sua volta si getta nel fiume Olona (il quale lambisce "la montagnetta").

Matrici e leggi di formalizzazione addotte
Dagli elementi naturali e vegetali che ricoprono il Monte Stella abbiamo addotto la matrice dei colori e dei materiali.

Per quanto riguarda i colori, la matrice è costituita dal verde, in svariate tonalità, dal marrone, dal grigio ed dal blu-azzurro. I materiali che abbiamo deciso di utilizzare sono il legno e la pietra, già presenti sul luogo, accanto ai quali si andranno ad aggiungere degli elementi in ferro e strutture in mattoni ed in cemento armato (rivestite).
Ci è sembrato molto importante anche riproporre l'acqua, elemento naturale addotto anch'esso dal contesto ambientale in cui ci siamo trovate ad operare.



 
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