8.  OCCASIONE DI PROGETTO


"Salendo sulle colline sabbiose erano giunti al labirinto. Questo, da vicino, parve loro una diritta e quasi interminabile rete, di mattoni non intonacati, poco più alta di un uomo.
Dunraven disse che aveva la forma di un circolo, ma la sua area era tanto estesa che non ci si accorgeva della curvatura. Unwin ricordò Nicola da Cusa, per il quale ogni linea retta è l'arco d'un circolo infinito.(...) Dunraven disse che nell'interno della casa c'erano incroci, ma che girando sempre a sinistra, sarebbero giunti in poco più d'un'ora al centro della rete. Unwin assentì. I passi cauti risuonarono sul pavimento di pietra (...)"
(J.L.Borges, "Abenjacàn il Bojarì, ucciso nel suo labirinto", L'Aleph)

L'occasione di progetto scelta per la nostra sperimentazione è il parco Monte Stella, ubicato nella zona nord-ovest di Milano.  Quindi, prendendo il via dal nostro immaginario soggettivo di riferimento "labirintico", abbiamo cercato di incrementare i caratteri, perlappunto, "labirintici" del parco. Tali caratteri infatti  sono importanti perché per noi stanno ad indicare un possibile aumento della qualità del luogo-Monte Stella, qualità intesa nel senso della valutazione del differenziale tra quello che c'è e quello invece che potrebbe essere; qualità intesa  perciò come nostra idea soggettiva di bellezza.  

Il parco Monte Stella costituisce uno spazio "anomalo" all'interno della città,  perché è l'unico "monte" in una zona totalmente pianeggiante. D'altrocanto la sua stessa natura di "montagna costruita" lo rende già un qualcosa di ibrido tra il naturale e l'artificiale. 

 
  Fig. 84 :  planimetria della zona 
 
L'area considerata è sistuata nella zona 19 della città, all'imbocco delle autostrade Nord e dei Laghi, ed è costituita per la maggior parte dalle aree del Monte Stella e per una piccola parte da aree contermini per complessivi mq. 435.000. Si tratta di una proprietà comunale perimetrata lungo i lati ovest e nord da viabilità di grande scorrimento (via Sant'Elia e via De Gasperi), mentre lungo i lati est e sud è delimitata da viabilità di quartiere (via Isernia e via Terzaghi). Al momento l'area è uno spazio verde pubblico destinato a parco, gioco e sport.  
Se si posiziona il Monte Stella all'interno di un ideale macrosistema verde, si potrà notare che il contesto in effetti è molto particolare: troviamo infatti  il centro sportivo XXV Aprile (a ridosso del monte stesso); l'ippodromo del galoppo, lo stadio (a sud-ovest) ed il Lido (a sud); le due piste di allenamento del galoppo, l'ippodromo del trotto  con l'adiacente parco di Trenno, nonché il "bosco in città" (a ovest).  
Inoltre è da segnalare che questa parte di Milano ha subito una fortissima evoluzione negli ultimi anni, con la nascita di strutture per il divertimento (Acquatica, Palavobis - a sud-ovest), strutture commerciali (il centro Bonola), infrastrutture viabilistiche (lo svincolo di Piazzale Kennedy) ed altre urbanizzazioni. Quest'area infine risulta  "di cerniera" tra il quartiere Gallaratese e quello della Fiera. 
 Fig. 85 : pianta del Monte Stella
"La prima ascensione alla montagna l'ho fatta in sogno (...) certo dopo il 1926, perché quell'anno mi laureai architetto (...); perché il sogno di questa montagna a Milano non si slegava mai da forme architettoniche. (...)  
Se il Monte Stella è nato, ha cominciato a crescere, si è conformato, si è coperto di alberi e di erba, di ciottoli e di strade, insomma è divenuto qualcosa nella fisionomia della città, se ora è in progressivo divenire, è perché fu un sogno e una poesia, e perché io vi ho creduto." 
(Piero Bottoni) 
 
 
 
Ma la montagna era nella testa di Bottoni da due decenni; era, appunto, un sogno. Avvenimento determinante fu la sua designazione a Commissario straordinario della VIII Triennale. 

Il Monte Stella nasce sulle macerie della guerra, e non solo in senso metaforico, perché esso, in un primo tempo, fu realizzato proprio accumulando le macerie dei bombardamenti e, in seguito, il materiale di risulta prodotto dai lavori per gli scavi della successiva ricostruzione della città (anni '50).  
Storicamente si inscrive nel progetto del quartiere QT8, il quartiere che Bottoni diceva essere "destinato a restare l'esempio di quanto di meglio, di triennio in triennio si vada maturando nel campo dell'architettura moderna....". (Il QT8 infatti era la concretizzazione delle proposte formulate da Bottoni, Pagano e Pucci in occasione della VI Triennale del 1936 in materia di "quartieri satelliti").  Le sistemazioni a parco e a giardino costituivano, per la prima volta a Milano un elemento organico della composizione, e  avrebbero dato luogo, nel progetto definitivo del 1953 studiato dal solo Bottoni, a una grande collina artificiale - il Monte Stella, appunto. 

 

 
 
Tealppag.gif (625 byte)
Torna alla pag.precedente
Tealhome.gif (1907 byte)
Torna alla homepage
Tealinde.gif (1842 byte)
Torna all'indice
Tealnpag.gif (638 byte)
Vai alla pag. successiva