Progetto di morfogenesi

...I progetti di specie, ed i progetti di morfogenesi che tracciano i DNA dell'artificiale, ripropongono un approccio trascendente al reale/virtuale attraverso la costruzione razionale di un immaginario soggettivo come idea/concetto progettante...una serie di individui unici ma appartenenti ad una specie...
(C. Soddu, E. Colabella, Il progetto ambientale di morfogenesi)

Il progetto di morfogenesi consiste nel mettere in relazione la specie di appartenenza di un evento, con la logica evolutiva che sottende il suo processo di sviluppo, correlando alcuni caratteri di qualità che noi riconosciamo nell'evento, con la dinamica e le procedure che lo hanno generato. Individuate le correlazioni potremo definire un progetto come appartenente ad una specifica logica operativa; quindi ad una specie artificiale definita dalla procedura che genera i differenti eventi, un codice genetico dell'artificiale che gestisce la componente casuale/contingente della loro evoluzione, intesa come slittamento verso la complessità. L'obbiettivo di questa sperimentazione è la scoperta delle modalità morfogenetiche del divenire dell'artificiale, ottenendo degli eventi, sviluppati parallelamente, che solo nella loro diversità, possono mettere in luce la qualità del processo che li ha sottesi. Il progetto di morfogenesi non definisce il singolo individuo, ma la stessa specie; è il progetto dei codici genetici dell'artificiale che permette la produzione di individui sempre diversi tra loro, ma accomunati dalla stessa matrice progettuale. Il progetto di morfogenesi, quindi, è  realizzato con lo stesso modus operandi del progetto di un singolo evento. Cambia l'obbiettivo: invece di progettare l'individuo si progetta la specie. Solo che nella progettazione usuale si simula l'evento nella sua unicità; nel progetto di morfogenesi si simula la specie nella sua multilateralità di possibili individui, e si verifica, con la simulazione di storie parallele, la probabilità che ogni possibile individuo, nella sua diversità, nasca con le qualità volute per la specie. Questa logica progettuale operando sulle richieste poste inizialmente, deve soddisfarle, procedendo verso una capacità di risposta plurima, complessa ed intersoggettiva del suo prodotto. Il dispositivo generato per rispondere alle richieste, e le richieste stesse, sono in continua trasformazione: la logica progettuale accumula esperienza e si adegua, e le richieste crescono su se stesse e slittano progressivamente verso campi più complessi e sofisticati. Il sistema si autoalimenta, e non tende ad estinguere il disequilibrio, lavorando per una qualità che consiste in una riduzione del differenziale realtà/immaginario, che sarà anch'esso in continua evoluzione. Questa accelerazione corrisponde alla sostanza stessa del progettare, nel quale ogni atto opera sulle richieste in entrata soddisfacendole anche totalmente, ma l'identica forma utilizzata nella formalizzazione dei bisogni supera comunque il campo di pertinenza degli stessi, producendo contemporaneamente ulteriori richieste. Nel progetto di morfogenesi questo ciclo richiesta - risposta formalizzata - trasformazione della forma in ulteriori richieste viene simulato, e questa simulazione può essere ripetuta un numero illimitato di volte.

 

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