PARADIGMA INDIZIARIO


Il processo di progettazione, benché imprevedibile, si svolge secondo una propria specifica logica di sviluppo, una logica compositiva che garantisce il carattere ed il risultato finale, benché quest’ultimo abbia ampi margini di aleatorietà e caratterizzazione propria. La logica compositiva, così come l’impianto genetico degli individui naturali, garantisce una qualità e riconoscibilità che sta a monte di ogni singolo risultato, operando tutta una sequenza di controllo sulla utilizzazione delle occasioni generate dal caso.
(C. Soddu, E. Colabella, Il progetto ambientale di morfogenesi)

"...l’immagine ambientale funziona essenzialmente da incitamento ad una mobilità determinata da uno scopo, e il terrore di perdersi in un organismo mobile dipende dalla necessità di orientarsi nel suo ambiente"
(K. Lynch, Progettare la città: la qualità della forma urbana)

Il paradigma indiziario è "un'ipotesi soggettiva di organizzazione complessiva di possibili connessioni e organizzazioni di rapporti, non solo degli elementi/richieste esistenti, ma soprattutto di quelle a venire, ancora sconosciute....".  È uno strumento di controllo dell'evoluzione su come procedere, come aggregare eventi, come trasformare possibilità e forme. Possono essere matrici geometriche o topologiche. Si tratta di dare forma a degli scenari che confrontandosi con gli obiettivi iniziali dovranno riassumere in se la complessità accumulata fino a questo punto, intesa come qualità totale. La misura della qualità prescinde dai riferimenti, dallo stile, dalle singole scelte o dal gesto eccezionale, ma è misurata dalla logica compositiva attivata, dalla capacità di gestire e controllare i meccanismi evolutivi dell'idea, dalla quantità di alternative considerate e dalla consapevolezza di operare comunque delle scelte anche quando, apparentemente, non ci sono alternative.

 LA FUGA A QUATTRO VOCI 

Attraverso una lettura soggettiva dello schema del genere musicale della fuga, abbiamo ottenuto un'ipotesi di organizzazione. Lo schema organizzativo non sarà la scelta finale, ma stimolo capace di una richiesta-risposta che aumenti la complessità del progetto. Per questo abbiamo preso in considerazione una fuga a quattro voci.  Nell'esposizione l'entrata delle voci è rigorosamente in successione, entrano una dopo l'altra e danno un'idea di quello che avverrà dopo. Il tema delle voci sarà sempre lo stesso ma verrà eseguito in modi diversi. Il genere musicale della fuga è molto chiuso (esposizione-svolgimento-stretto) e l'unica possibilità di variazione si trova nello svolgimento. Nello svolgimento l'interpretazione è variabile, è libera, c'è improvvisazione non segue degli schemi. Potrò sentire una sola voce o tutte insieme o solo alcune, saranno sfasate in tempo o in altezza. Lo svolgimento è sempre diverso da una fuga all'altra. Nello stretto la velocità delle voci aumenta e ci conduce, ci spinge all'accordo finale. Una particolarità è data dalla voce più bassa che può diventare un pedale di tonica avere uno svolgimento più corto, fare sempre la stessa nota ed anticipare la fine arrivando prima all'accordo finale
fuga a quattro voci

La lettura della fuga a quattro voci è avvenuta individuando le relazioni tra i tre momenti compositivi e le relazioni tra le voci. In tutti e tre i momenti il tema sarà lo stesso: la fuga.   Nell'esposizione avverrà la presentazione del tema ed abbiamo individuato gli spazi dove avverrà la proposta del nostro concetto di fuga, spazi dove l'utente si troverà di fronte vari modi di fuggire, il tema si ripeterà ma in modo diverso, ogni spazio presenterà vari modi per evadere. Lo svolgimento è molto libero è il modo in cui viene svolto il tema e quindi lo leggiamo come le varie scelte che il fruitore potrà fare, cioè scegliere il proprio metodo di fuga. Siamo noi ad interpretare lo svolgimento con tutte le sue variazioni che abbiamo deciso di dividere in due modi: rottura e nodo. A seconda della voce e del tipo di svolgimento che noi sceglieremo ci troveremo in uno stretto che ci porterà o meglio ci spingerà all'accordo finale. Questo stretto lo leggiamo come un percorso che ci deve invitare e invogliare a proseguire verso un punto di fuga. L'accordo finale è l'uscita è il sollievo dopo lo stretto sarà l'insieme delle esperienze fatte. La lettura delle relazioni all'interno di una fuga a quattro voci sarà data da quelle che legano la struttura di una singola voce  (blu) e da quelle tra le varie voci (rosse) che compongono la fuga.  Diamo più importanza a quelle rosse perchè "ascoltare" tutte le voci e non fissarsi su una ci da la possibilità di scoprire più modi per fuggire ed anche perchè l'esperienza fatta sarà più completa essendo passati da tutte le voci e cioè da tutti gli spazi. Nell'ultima voce lo svolgimento sarà più breve perchè lì abbiamo il pedale di tonica la voce che ci conduce più rapidamente allo stretto e quindi all'uscita. E' chiaro che non individuiamo relazioni che vanno da destra a sinistra perchè non si può capire ed apprezzare la musica e la fuga al contrario.


relazioni di una voce voce più bassa
relazioni tra le voci

  PARADIGMA ORGANIZZATIVO 


paradigma

L'entrata sarà unica perchè la fuga inizia sempre con una voce. All'interno del luogo sceglieremo la strada che vorremo perchè la fuga è soggettiva ed ognuno di noi fugge come vuole, perchè cerca cose diverse. Sappiamo da che cosa scappiamo ma non sappiamo dove andremo; in base alle scelte ed allo svolgimento che decideremo di fare arriveremo in uno stretto diverso per giungere poi all'uscita che non sarà unica.

catalizzatore unità elementari