Questo nodo nasce
da un'adduzione di forma analizzata in precedenza nella quale
dopo un'analisi soggettiva, abbiamo scomposto gli elementi ed applicato le regole
di qualità.
Dovendo soddisfare la richiesta di elemento-collegamento, in questo caso
rifacendoci all'adduzione del ponte come elemento collegante due sponde, abbiamo
applicato al
piano di calpestio questo andamento curvo e abbiamo quindi sfruttato anche una
tonalità inizialmente
crescente e poi decrescente che ci facesse "sentire" ancora di più
quella sensazione
di salire da una parte per scendere dall'altra. Come dicevamo nella pagina
relativa al nodo, quella sensazione di stare tra un prima e un dopo, sapendo quello
che si era visto ma non conoscendo ancora quello che doveva accadere, poteva essere
data da
una funzione filtrante. In questo caso abbiamo disposto degli elementi in
posizioni sfalsate per limitare la visuale ed utilizzato un buco in una parete
laterale
che si apre e si chiude ad intervalli di tempo regolari.
Come vedremo anche in seguito l'unità nodo è l'unica che deve essere visivamente
riconoscibile per la sua funzione di indicatore, ecco perché utilizziamo dei
colori simili e
tonalità di luce uguali anche per il nodo seguente. |