Matrice emozionale
"La scatola a sorpresa
ha fatto scatto
sul punto in cui il mio Dio gittò la maschera
e fulminò il ribelle"
Verso Siena, E.Montale
Mi sembrava interessante riuscire ad attribuire
al faro una qualità che non fosse necessariamente legata alla
sua struttura, alla sua conformazione; qualcosa che esulasse
dalla materia costituente il faro, ma che fosse comunque una
parte di esso. Quella che ho chiamato matrice emozionale è ciò
che caratterizza il rapporto tra il faro e l'uomo dal punto di
vista della sensazione. Mi interessava ritrovare nel mio faro
quelle sensazioni di spaesamento, di spiazzamento, di sublime
(nell'accezione kantiana), di timore anche, provato nei confronti
di un'architettura, di un'opera d'arte, di un paesaggio.
Il mio immaginario di riferimento, alcuni viaggi, alcuni incontri
mi hanno indicato quella che ho definito come matrice.
Il rapporto tra l'uomo e ciò che costruisce, che a volte ci
sorprende:
per il rapporto con ciò che crea; | per l'ebbrezza riversata in ciò che crea; | per l'incertezza verso ciò che crea; |