Tempietto di San Pietro in
Montorio, Bramante, Roma 1502. “Il tempio è certamente l’edificio
che più di ogni altro possiede le caratteristiche connotative dell’opera
che trascende se stessa e la propria natura per divenire simbolo. Esso
rappresenta l’aspirazione dell’uomo all’ordine Universale, lo specchio
del Cosmo…Il tempio massonico è anche esso lo specchio del cosmo,
è l’architettura dell’Universo che si trova riflessa con tutto il
suo dinamismo” (28). “In un certo senso il tempio era un monumento
alla comunità, ma cospicua dimostrazione della sua grandezza, della
sua forza e soprattutto della sua autocoscienza” (29). Il tempio
massonico esprime concetti concatenati. E’ il luogo dove l’uomo si trasforma
da pietra grezza a levigata.Il tempio stesso è il più complesso
dei simboli muratori, inoltre “in quanto luogo reso sacro dalla volontà
e dall’operatività dei fratelli, è la rappresentazione microcosmica
del cosmo”. (30). La rappresentazione microcosmica del tempio individua
gli equinozi e i solstizi, attraverso la rappresentazione del moto apparente
del sole, “esso sembra attraversare i dodici segni zodiacali nell’alternarsi
delle quattro stagioni. Diversa è la disposizione dei punti cardinali,
intende rappresentare la realtà dell’uomo che si pone con le spalle
al nord per osservare il moto apparente del sole, della luna e degli astri.
“L’effetto del lento spostamento conico dell’asse terrestre, detto di nutazione
(la terra ruota su se stessa con movimenti combinati come quelli di una
trottola), genera il fenomeno noto come “precessione degli equinozi” (31).
Conseguentemente, l’intersezione del piano dell’eclittica con il piano
dell’equatore celeste si sposta di un grado circa ogni 72 anni, per poi
tornare al punto di partenza dopo 25.920 anni. Nel tempio sono rappresentati
il sole come astro diurno e la luna come astro notturno, sacra rappresentazione
del principio di dualità.
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