L'obiettivo del corso
è quello di fornire una nuova modalità di progettazione ed
applicarla all'involucro di un edificio esistente sito in Lecco. Lo scopo del lavoro è fare in modo che, attraverso la nuova pelle, l'edificio in oggetto caratterizzi ancora di più la città rendendola "più Lecco di prima". E' importante sottolineare che non si tratta di un processo di restauro ma di trasformazione della città nel tentativo di dare ad essa ancor più carattere e forza. La Progettazione Generativa pone l'accento sul processo e la logica di progettazione e non solo sulla casualità o sulla creatività del progettista. Alla base di questo iter progettuale ci sono alcuni passi da seguire che, in primo luogo, potrebbero sembrare troppo rigidi e vincolanti: - scelta degli AGGETTIVI: occorre attribuire alla città alcuni aggettivi che ne identifichino gli aspetti salienti; personalmente credo che Lecco sia un città: POLIEDRICA perchè presenta diversi volti dal punto di vista architettonico e quindi un certo grado di disomogeneità; SEGMENTATA per l'imponente figura del Resegone che domina Lecco; ORDINATA se si analizzano gli affacci dei singoli edifici; - scelta del CATALIZZATORE: l'identificazione del catalizzatore è importantissima poichè vincola il risultato finale. Il mio catalizzatore è l'alveare dal momento che sintetizza alla perfezione gli aggettivi da me scelti. Un limite che questo ha è quello di essere composto da n-elementi tutti uguali e quindi di essere "ripetitivo". Per questo motivo, in fase progettuale, ho utilizzato un modulo che si ripetesse tante volte, come, del resto, avviene nell'alveare. - PARADIGMA ORGANIZZATIVO: dato che ho deciso di trasformare la pelle dell'edificio sulla base di un modulo, ho circoscritto l'analisi del catalizzatore (e quindi del paradigma) sulla singola cella che compone l'alveare studiandone le forme - REGOLE DI PROGETTAZIONE: anche questa è una fase fondamentale a fini progettuali. L'edificio assume caratteri poliedrici se ha ogni facciata sfaccettata, caratteri segmentati se non è sinuosa e caratteri ordinati se presenta una certa gerarchia e modularità - SCENARI: in una prima fase ho pensato ad alcuni scenari che non rappresentassero l'intero edificio ma porzioni dello stesso. Essendo tali scenari sistemi non lineari che si basano su complessità di linearità diverse, ed essendo l'alveare un elemento composto da un infinità di moduli uguali, ho pensato ai primi scenari come possibili combinazioni dei codici di trasformazione. Ho studiato queste combinazioni relativamente a pochi moduli che poi saranno alla base di tutto l'edificio. In secondo luogo ho scelto due combinazioni e le ho applicate all'intera costruzione inserendola nell'ambiente circostante per cercare di capire se, attraverso questo edificio, si percepisce che Lecco sarà più poliedrica, più segmentata e più ordinata rispetto ad oggi. Non vorrei apparire come un soggetto ripetitivo e patetico solo perchè i miei scenari rappresentano lo stesso elemento proposto più volte, con tale modularità vorrei solo accentuare l'aspetto di "ordine" e, con ogni elemento, vorrei sottolineare i caratteri "poliedrici" e "segmentati" che presenta ciascun modulo. Non nego assolutamente il fatto di aver riscontrato difficoltà a seguire passo per passo questo iter a partire dallo studio del catalizzatore (e quindi del paradigma) fino all'ideazione degli scenari. Posso ritenermi pienamente soddisfatta, non tanto per il risultato ottenuto, quanto per la logica appresa. |