QUINTO OBIETTIVO:

 

Un oggetto unico e riconoscibile che mantenga in sé gli eventi che l’hanno formato

 

"L’intuizione del genio diventa con Heidegger un creare-attingere, un’attività che pur creando ex-novo, non sorge mai dal nulla assoluto, ma si radica in un punto del tempo e dello spazio, appartiene a quell’orizzonte storico-culturale in cui si è potuto prodursi." (C. Braga, op. cit.) 

 

 

 

Ritengo che l’unicità di un oggetto non dipenda tanto da quanto esso si discosti per diversità da tutto il resto, ma da quanto sia riuscito a rileggere e ad inglobare una serie di messaggi inviatigli dai più disparati ambiti sotto forma di altro, non leggibile come copia, ma come rielaborazione, mixaggio, al punto di non essere più quasi identificabile, ma al limite interpretabile: "(…) studiare gli infiniti significati che può assumere, mutando la situazione dello spazio o il colore, il medesimo segno geometrico. Ciò è stimolante perché la forma non si dà come data, ma nel suo formarsi, cioè nel dinamismo psichico che la produce." (Kandinsky). Questo obiettivo è quello che mi sono auspicata di raggiungere in qualità di "quasi risultato", ovvero che potesse essere raggiunto a seguito del raggiungimento dei precedenti, che fosse il riassunto degli altri obiettivi.