PARADIGMA  INDIZIARIO  

" Il paradigma indiziario è un'ipotesi soggettiva di organizzazione non solo degli elementi/richieste esistenti, ma soprattutto di quelli a venire, ancora sconosciuti
ed imperscrutabili. E' quindi una scommessa, una sfida. "
                                                                                                     (C.Soddu, E.Colabella, Progetto ambientale di morfogenesi)
Il paradigma è quello srumento operativo che ci consente di controllare i sistemi delle regole e di intraprendere la verifica di congruenza.

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Il punto di partenza per la costruzione del nostro paradigma   è stato quello di rileggere soggettivamente la vicenda di Marco Polo. Abbiamo cercato di individuare nel testo sia tutti quei passaggi in cui si descrivono scambi tra la cultura orientale e quella europea, sia quei momenti che possono costituire l'inizio e la fine di un ipotetico percorso di scoperta, da parte dei personaggi, dei vari aspetti della cultura ad essi estranea.
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" (...) e quando vidono in questa città i due frategli, fecionsi grande meraviglia perché mai none aveano veduto niuno latino; e ffecionne gran festa e dissono loro,  s'eglino voleano venire co lloro al Grande Signore e Grande Cane, e egli gli proporrebbe in grande istato, perché il Gran Cane none avea mai veduto nessuno latino. Li dui fratelli risposono:
«Volentieri».
(...)
Quando li due frategli vennero al Grande Kane, egli ne fece grande festa e grande gioia, siccome persona che mai non avea veduto latino niuno. "  

"  E dimandogli dello imperatore, che signore era, e di sua vita e di sua iustizia e di molte altre cose di qua; e dimandogli del papa e della chiesa di Roma e di tutti e stati de' cristiani.  Li due frategli rispuosero bene e saviamente, siccome savi uomini ch'egli erano (...) " 

   

" Quando lo Grande Signore, che Cablai avea nome, (...) ebbe udito de' fatti de' latini dagli due frategli, molto gli piacque, e disse fra se stesso di volere mandare mesaggi a messer lo papa. E chiamò gli due frategli, pregandoli che dovessero fornire questa ambesciata a messer lo papa. Gli due frategli rispuosero:
«Volontieri».
(...)
Ancora pregò li due frategli che gli dovessero recare de l'olio de la làmpana ch'arde al sepolcro -di Cristo- in Gerusalem. "   


" Quando lo Grande Kane ebbe imposta l'ambasciata a li due frategli e al barone suo, sì li diede una tavola d'oro ove si contenea che gli messaggi, in tutte le parti ove andassero, li fosse fatto ciò che loro bisognasse, presero comiato e misersi in via. " 


" (...) ma pprima voleano la sua parola d'andare in Gerusalem per portare al Grande Kane de l'olio de la làmpana del Sepolcro: e legato gliele diede loro.
Andarono al Sepolcro e ebbero di quello olio; e ritornarono a lo legato. Vedendo 'l legato che pure voleano andare, fece loro grande lettere al Grande Cane, come gli due frategli erano istati cotanto tempo per aspettare che il papa si facesse per loro testimonianza. "


" Or venne che questo Marco, figliuolo di messer Nicolao, poco istando nella corte, aparò li costumi de' Tartari e loro lingue e loro lettere, e diventò uomo savio e di grande valore oltra misura. E quando lo Grande Cane vide in questo giovane tanta bontà, mandallo per suo mesaggio  a una terra, ove penò ad andare .vj. mesi. "   


" Quando messer Niccolao e messer Mafeo e messer Marco furono tanto istato col Grande Cane, volloro  lo suo comiato per tornare a le loro fameglie; tanto piacea lo loro fatto al  Grande Cane che per nulla maniera glile volle dare.
Or avvenne che la reina Bolgara, ch'era moglie d'Aragon, si moriò, e la reina lasciò che Aragon non potesse tòrre moglie se non di suo legnaggio.E' mandò tre ambasciadori al Grande Cane (...). Questi tre ambasciadori ch'erano venuti per la raina, dimandaro grazia al Grande Cane che questi .iij. latini dolvessero acompagnare loro in quella andata co la donna che menavano. Lo Grande Cane gli fece la grazia a pena malvolontieri, tanto gli amava, e dèe parola a li tre latini ch'acompagnassero li tre baroni e la donna. "


" (...) egli li fece chiamare assé, e ssì li fece dare due tavole d'oro, e comandò che fossero franchi per tutte le sue terre e fosseli fatte tutte le spese a loro e a tutta loro famiglia in tutte le parti. "


" (...) Fatte le tovaglie, elle sono brune; mettendole nel fuoco diventano bianche come nieve; e tutte le volte che sono sucide, si pongono nel fuoco e diventano bianche come neve. E queste sono le salamandre, e l'altre sono favole. Anco vi dico che a Roma à una
di queste tovaglie, che 'l Grande Kane mandò per grande presenti, perché 'l sudario del Nostro Signore vi fosse messo entro. "


" Volendosi l'oste partire co grande ira, messer Nicolao e 'l suo fratello e messer Marco Polo dissero al Grande Kane ch'aveano colloro uno ingegnere che farebbe ta' mangani, che la terra si vincerebbe per forza. Il Grande Kane fue molto lieto, e disse che tantosto fosse fatto. (...) Questi della terra, vedendo questo pericolo - ché mai non aveano veduto neuno mangano, e quel fue il primo mangano che mai fosse veduto per neuno Tartaro -, que' de la terra fuoro a consiglio, e rendero la terra al Grande Kane, com'eran rendute tutte l'altre. "         
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