Dopo aver individuato quali obiettivi soggettivi ci proponiamo di raggiungere, definiamo il nostro IMMAGINARIO di riferimento, che ci consentirà di mettere a fuoco il mondo virtuale più consono al tipo di progettazione in atto. L'immaginario può essere costituito da qualsiasi cosa (poesie, architetture, disegni, animali, sensazioni, profumi...), che contenga in se una qualità che stiamo ricercando, o che semplicemente concorra a caratterizzare il mondo virtuale che abita la nostra mente.

"Il progetto dell’ambiente nel quale viviamo è un naturale/artificiale che ognuno di noi tenta di forgiare tracciando sull’esistente un modello di mondo possibile, dando forma ai propri pensieri e desideri. Non una filosofia della progettazione ma solo riflessioni su tracce di un percorso".
I progetti che nascono da questa metodologia "...ripropongono un approccio trascendente al reale/virtuale attraverso la costruzione razionale di un immaginario soggettivo come idea/concetto progettante...Quando un uomo è davanti ad una scelta non opera analiticamente, ma immagina uno, o più mondi virtuali. Opta per quello più desiderabile ed in base a questa opzione sceglie fra le varie alternative contingenti quella che appare in sintonia, e quindi più direttamente utilizzabile per avvicinarsi a questo mondo virtuale".
                                                                                                                (C. Soddu, E. Colabella 1992)

"Le plus grand philosophe du monde sur une planche plus large qu'il ne faut, s'il y a au dessous un prècipice, quoique
sa raison le convainque de sa sùrete, son imagination prèvaudra. Plusieurs n'en sauraient soutenir la pansèe sans pàlir et suer". (traduzione)
                                                                                    (B. Pascal, "Imagination" da "Les Pensèe" 1659)


 

 
 
 
 
 

"Il più grande filosofo del mondo posto su una tavola più larga di quanto gli sarebbe utile, se al di sotto di questa si trova un precipizio, sebbene la sua ragione lo convinca della sua sicurezza, la sua immaginazione prevarrà. I più non saprebbero sostenere il pensiero senza impallidire e sudare".



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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