"Possiamo studiare la dinamica evolutiva dell’idea
formale con sistemi a sviluppo non prevedibili che descrivono e simulano
una specifica logica progettuale, e analizzarne poi dinamicamente la generazione
della miriade di forme che un ambiente, un’architettura od un oggetto industriale
può assumere pur mantenendo la riconoscibilità dei suoi caratteri
funzionali, strutturali e compositivi....
.... al limite, qualsiasi scarabocchio potrebbe
andare bene come primo paradigma indiziario verso la complessità,
purché le forme possibili alle quali allude siano comprensive rispetto
al tema, e colte. Quello che si chiede a questo disegno è, infatti,
di essere stimolante per lo stesso progettista, ed estremamente disponibile
ad evolversi, cioè ad acquistare complessità.
Ogni successiva occasione progettuale viene
confrontata con il modello. E le occasioni sono la scoperta, molto spesso
inaspettata o casuale, di nuove richieste da soddisfare attraverso successive
operazioni di formalizzazione".