"...così le grandi città americane esaltano l'universo urbano costruito di pietra e cemento, di mattone e vetro; in questo senso forse nessuna fabbrica urbana nel mondo è pari a una città come New York: New York, questa incredibile città costruita da monumenti."
La determinazione di una dinamica evolutiva è il nostro
successivo passo, all'interno di questa esperienza progettuale.
Si tratta del proseguimento del tempo del progetto, che ha avuto
come catalizzatore la lettura soggettiva sia del contesto ambientale, sia
dell'universo di adduzione, e che è strettamente collegato, senza
possibilità di equivoco, con gli obiettivi, già predefiniti,
visti come necessità od esigenze concettuali, riferibili al contesto,
unitamente alla nostra soggettività.
Ciò premesso, abbiamo inteso acquisire, nell'ambito di
tale iter sperimentale, un 'modello' che fungesse da autorganizzatore dell'intero
sistema progettuale, al fine di non intaccare la riconoscibilità,
della città da noi esaminata, anzi, cercando di incentivarne e sottolinearne
un incremento generale.
"Come si sviluppa un progetto? Abbandoniamo il percorso basato
sull'unicità del gesto creativo come affermazione perentoria del
segno architettonico, per ricorrere ad un procedimento aperto."32
Abbiamo così cercato di delineare , secondo il nostro
modo di pensare, un dispositivo di congruenza, composto da MATRICI di GENESI,
scisse in due scale, che sono poi quelle precedentemente presentate:
1. DINAMICA
EVOLUTIVA EDIFICIO
2. DINAMICA
EVOLUTIVA MICROSISTEMA ( pianta + prospetto )
3. DINAMICA
EVOLUTIVA CONTAMINANTI
Suddette matrici sono direttamente connesse con le già
individuate matrici obiettivi, queste ultime, poi, ci hanno permesso di
accedere alla fase concernente le matrici di sviluppo, che ci premureremo
di manifestare e spiegare nel capitolo consecutivo.
Dunque si tratta di un approccio alla dinamica evolutiva, instabile
appunto, il quale ha valutato l'estrema complessità del contesto
urbano, ma che ha anche rispettato l'unicità del luogo stesso ed
ha concepito la città come un organismo vivente, il cui sviluppo
prevede infinite ipotesi di nuovi assetti e di nuovi incrementi in graduale
svolgimento. Da ciò è scaturita una ricerca di esperienza
progettuale, meditante e riflettente una immagine urbana non diversa da
quella di una naturale, nei termini di un'entità in evoluzione anch'essa
ed in perenne ed irreversibile prosecuzione della molteplicità e
della intricata caratterizzazione, la quale prende corpo attraverso lo
svolgere del tempo progettuale e mediante l'innesco del suo disequilibrio
e definente innumerevoli scenari tutti differenti, ma ognuno di essi riferibile
ad un comune DNA, un'unica riconoscibilità urbana, del contesto
preso in esame. Abbiamo quindi cercato di provvedere alla messa a punto
di un processo di gestione formale, garantendo un controllo adeguato e
pertinente; "Questo comporta identificare una logica formale capace di
rappresentare 'come' e non 'perchè' una forma si trasforma in un'altra,
'come' e non 'perchè' un insieme di forme accumula immagine sino
a caratterizzarsi come immagine urbana riconoscibile."33
La costituzione delle matrici di genesi è stata per noi
un aspetto essenziale, giacchè è una fase che diviene strumento
di percorso della dinamica evolutiva, la quale, nel campo del contesto
urbano, si materializza attraverso l'evoluzione del singolo edificio che
cambia l'immagine urbana e, al medesimo tempo, la stessa immagine urbana
crea un frangente di sottoposizione delle condizioni necessarie al modificarsi
dell'edificio stesso, a sua volta.