Dal vicus romano al borgo medievale: secoli V-XI....(continua)
Si conferma la vitalita' mantenuta dall'insediamento se non durante tutto l'AIto Medioevo per lo meno in alcune sue fasi significative grazie a degli scavi realizzati nel 1988.
Il riconoscimento di fasi longobarde e carolingie nelle chiese di Santo Stefano e di Santa Maria e la localizzazione ravvicinata dei due edifici in un'area tangente a nord-ovest ii vicus romano,fa supporre che il tessuto urbano compreso tra le due fabbriche, tessuto caratterizzato ancor oggi da un incrocio di strade irregolari dislocate a una quota piu alta rispetto all'abitato romano, possa distinguere e caratterizzare un lento processo di ristrutturazione urbana in età altomedievale
Fig. 8 Rilievo Grafico del dipinto "Gloria di S. Carlo Borromeo".
Rilievo grafico con la veduta di Vimercate come appare nel dipinto Gloria di San Carlo Borromeo(1640 circa) conservato nell'oratorio di Sant'Antonio d'Abate.
Cio' e forse avvalorato dal fatto che proprio in quest'area doveva localizzarsi il castello di Lamberto da Spoleto.
Castello ben attestato nell'XI-XII secolo dai documenti, che lo dicono munito di mura, di porte e di case d'abitazione.
Ma comprendendo anche le chiese di Santo Stefano e di Santa Maria, le attrezzature del castello dovevano corrispondere a quelle di un recinto ampio e articolato che isolava, munendola, una parte dell'abitato.
Fig.4.Vimercate dal V al X sec. L'espansione urbana altomedioevale e la dominazione Longobarda.
Legenda
Svlluppatosi in un'area adibita precedentemente ad usi residenzia liturgici: area arroccata e incernierata a nord-ovest del vicus romano, secondo modalita' insediative che risultano spesso caratterizzare l'organizzazione degli stanziamenti longobardi presso antichi abitati romani, come a Pavia, Bologna o Benevento.
Ce n'e' a sufficienza per ipotizzare la coincidenza di quest'area con quella dello sviluppo longobardo e altomedievale dell'abitato, attrezzata poi e munita per la difesa forse nel periodo dei torbidi della fine del IX e della prima meta del X secolo (crisi dell'Impero carolingio, lotte per ii Regnum Italiae e invasioni ungare), in concomitanza con l'ampio fenomeno di incastellamento che investi in quel periodo tutta la pianura padana e la stessa Brianza.
Esiste la possubilità che l'incastellamento di questo settore fosse determinato dalla necessita' di proteggere gli istituti vitali del vicus, cioe' la chiesa plebana e il mercato, l'esistenza e l'importanza del quale sono attestate, non a caso, da un diploma dell'inizio del X secolo con cui Berengario I, re d'Italia, cedeva al conte Grimoldi, suo fedelissimo alleato e sostenitore.
Trascrizione della parte di diploma, nella quale si parla della cessione
territoriale:
«quidquid ad comitatum Laudensem pertinet de mercato qui dicitur Vicomercatum, cum teloneo vel discritionibus aut reditionibus, cum omni curatura sua et terram que ad eundem mercatum aliquomodo pertinet, simul cum manstonibus et omnibus ad se pertinentibus»
La fondazione del castello rilancia le attività commerciali all'interno
della Vimercate embrionale durante il medioevo e ne pone le basi per il
suo successivo sviluppo. Vimercate diviene un sistema urbano più
flessibile e dinamico grazie anche alla riedificazione delle chiese di
Santa Maria e Santo Stefano.
Contemporaneamente, si afferma il potere del Visconti a Milano introno
al 1277; durerà fino al 1447.